Valmorea, costi dello scuolabus alle stelle
La rivolta dei genitori in assemblea

Valmorea Sono 27 gli alunni delle elementari che rischiano di rimanere a piedi da metà settimana - I preventivi per un nuovo contratto più cari del 700%

Valmorea

Potrebbero aumentare del 700% i costi del servizio di trasporto scolastico, da 231 euro massimo l’anno ora pagati dalle famiglie per alunno a 1.602 euro in media l’anno. Il Comune ne metterà una parte, ma i preventivi, al momento, non lasciano scampo.

È una delle cifre emerse ieri mattina durante l’assemblea dei genitori convocata d’urgenza dal sindaco, Giampiero Pandiani e dall’assessore all’istruzione Luciana Poncia perché lo scuolabus sta per lasciare a piedi 27 alunni delle elementari. L’autista titolare ha problemi, è assente e se tutto va bene, rientrerà in servizio solo il primo aprile.

Ma è in scadenza e non è più rinnovabile la sua carta qualificazione conducente, Cqc. Perciò, il problema resta vivo. In questi giorni, un volontario dotato dei requisiti del caso, ha fatto da supplente al titolare, ma da giovedì, è impossibilitato a proseguire il servizio.

Il Comune ha perlustrato tutte le possibilità ed entro martedì fornirà le conclusioni, però la soluzione definitiva e permanente è assoggettata a tante variabili, come hanno spiegato ieri mattina il sindaco e l’assessore. Prima variabile: un contratto con una società di trasporto per il prossimo anno scolastico.

In questo caso, il preventivo indica in 264 euro al giorno il compenso per l’autista e moltiplicati per 170 giorni di scuola fanno 1.602 euro, da sborsare in compartecipazione scuola – famiglia. Attualmente, su 8mila euro di costi complessivi, le famiglie contribuiscono per 5.577 euro, suddivisi tra utenti andata e ritorno, utilizzo parziale, famiglie con due o più figli.

E poiché si tratta di un servizio a domanda individuale, il Comune non può assumersi tutti gli oneri. Seconda variabile: un pizzaiolo con esercizio a Valmorea, in possesso di idonea patente di guida e Cqc, si è proposto per il servizio di trasporto scolastico che impegna per due – tre ore per cinque giorni la settimana e il Comune sta valutando tipo di contratto, durata, aspetti legali.

Altra variabile: un genitore, con i requisiti del caso, addetto al settore autotrasporto, ieri ha manifestato la propria disponibilità e ha pure suggerito al Comune di cercare tra padri e madri disoccupati o turnisti qualcuno disposto ad acquisire il certificato Cqc per il trasporto passeggeri. È una delle ipotesi. «Vengano qui che ne parliamo», ha rilanciato il sindaco.

Ancora, la proposta dell’assessore Poncia: l’ampliamento degli orari di pre-scuola e doposcuola, in modo che i genitori- lavoratori possano direttamente accompagnare e riprendere i figli a scuola e non abbiano bisogno dello scuolabus. Occorrerà aggiungere un educatore. Costo, in compartecipazione: 22 – 23 euro l’ora più Iva e verosimilmente sarà tema dell’anno prossimo.

Per gli ultimi 50 giorni dell’anno scolastico 2024 – 2025, sono ore impegnative per una soluzione – tampone, se l’autista titolare non potesse rientrare. Ma l’assessore ha ricordato che c’è sempre il pedibus, almeno per chi non abita lontano dalla scuola.

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