Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Venerdì 24 Gennaio 2025
«Viviamo sotto l’assedio degli spacciatori»
Fino Mornasco L’allarme dal quartiere Fiorenzuola, dove abitano 350 persone. «Tra le famiglie c’è molta paura»
Boschi, tanto verde, poche case, qualche sporadica automobile di passaggio un’oasi felice insomma rovinata da sgraditi frequentatori: spacciatori e consumatori di sostanze stupefacenti. Siamo alla Fiorenzuola, quartiere di 350 residenti al confine con Cassina Rizzardi e Cadorago.
Da quando un paio di anni fa via Scalabrini, collegamento col centro, è diventata a fondo chiuso, il flusso di persone in arrivo dalla stazione dirette nei boschi è continuo. Una situazione nota all’Amministrazione Comunale, alle forze dell’ordine e anche allo Stato: a ottobre il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, aveva effettuato un sopralluogo con sindaci, residenti, comitati civici. Abbiamo ripercorso i suoi passi insieme a Andrea Favaro, da 5 mesi è coordinatore del gruppo locale del “Controllo del vicinato”, alla Fiorenzuola è nato e cresciuto.
I timori
Il 31 dicembre ha protocollato in Comune una cinquantina di firme evidenziando l’aumento dello spaccio dopo l’avvio del progetto “Stazioni sicure” a Cadorago. Confessa: «La cosa che mi fa più rabbia è la paura in cui sono costretti a vivere donne e ragazzi». Si riferisce in particolare a via Scalabrini, collegamento ciclopedonale con la stazione. «Lungo la strada c’è la cappelletta del Lazzaretto tenuta in ordine da alcune volontarie, peccato sia circondata da cartine d’alluminio sparse dappertutto: qualcuno viene qui a drogarsi». Quel qualcuno a volte si è lasciato andare a “complimenti” molto sgraditi all’indirizzo delle ragazze. «Da allora i genitori preferiscono andarle a prendere direttamente in stazione».
Andrea ci conduce verso il centro del quartiere, ci fermiamo sul ponte del torrente Livescia lungo via Scalabrini. Sulla superficie dell’acqua galleggiano una carta d’identità e una tessera sanitaria. Andrea ci guarda: «Secondo lei chi li ha buttati?». Mentre proseguiamo, ci superano due uomini molto giovani. Arrivano dal sottopasso della stazione. Indossano una felpa, un giubbino leggero. «Vedrà si fermeranno al massimo qualche minuto, concluderanno i loro affari e poi se ne andranno». Così è. Andrea racconta che qualche giorno prima una residente si era trovata uno sconosciuto nel terreno di proprietà, non è poi raro incrociatore spacciatori sulla massicciata dell’autostrada mentre forniscono i clienti fermi sulla corsia d’emergenza. «Bisogna evitare che il fenomeno aumenti, è necessario contrastarlo subito».
Il Comune
Della stessa opinione è l’Amministrazione Comunale, lo dice convinta Valeria Bianco vicesindaca e residente alla Fiorenzuola. «Siamo pronti a concretizzare le richieste della petizione speriamo in sei mesi, ma i tempi tecnici non dipendono da noi». Si riferisce al potenziamento dell’illuminazione in via Scalabrini, all’installazione nel sottopasso di telecamere collegate ai carabinieri e alla Polizia locale. «Inoltre aumenteranno i controlli della Polizia Locale e il sindaco si è attivato per il progetto “Stazioni sicure”». Portare l’esercito sui binari. Un altro strumento è rendere vivo il quartiere. Come? Stanno per riaprire un paio di attività industriali-artigianali in via Scalabrini.
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