Salute & Benessere / Como cintura
Mercoledì 08 Febbraio 2023
A Villa Santa Maria si testa l’arrampicata contro i disturbi dello spettro autistico
Tavernerio Sotto la lente dei ricercatori dell’istituto gli effetti di questa disciplina sportiva su un gruppo di partecipanti dai 12 ai 17 anni affetti da differenti patologie neuropsichiatriche
Avvicinare giovani con disturbo dello spettro autistico o della condotta all’arrampicata sportiva, per far provare loro i benefici di questa disciplina e misurarne in maniera accurata gli effetti positivi attraverso una serie di strumenti validati dalla lettura scientifica. L’iniziativa è stata avviata lo scorso ottobre a Villa Santa Maria, Centro Multiservizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza di Tavernerio.
Sei ragazzi sono stati coinvolti in questo progetto che, oltre a Danilo Mazzola, istruttore delle attività sportive a Villa Santa Maria, vede la partecipazione di un’équipe composta da due terapisti della neuropsicomotricità e dal professor Enzo Grossi, direttore scientifico del Centro. Mazzola, che si occupa anche di tenere corsi per la Federazione di arrampicata sportiva in Lombardia e ha avviato una collaborazione con l’Università Statale di Milano, sta insegnando ai ragazzi a prendere confidenza con questa attività, di certo non semplice, ma che dopo le prime lezioni sta già portando a dei risultati molto positivi.
«Si tratta di uno sport in costante crescita. – spiega Mazzola – A differenza di altre realtà, qui a Villa Santa Maria abbiamo avviato un vero e proprio studio che al momento è tra i primi di questo tipo. In passato avevo già avuto esperienze simili, ma con un ragazzo alla volta, in questo caso c’è anche la possibilità di lavorare in gruppo e quindi, oltre ai risultati del singolo, valutare come si comportano i partecipanti tra di loro».
Gli obiettivi dell’iniziativa sono molteplici: arrampicare, infatti, consente di migliorare l’equilibrio e la coordinazione e di superare le proprie paure. Farlo in gruppo significa imparare a fidarsi dei propri compagni anche in situazioni che non fanno parte della routine quotidiana. Ma anche la gestione dell’ora di lezione, la sistemazione della palestra prima e dopo le attività, il fatto ci confrontarsi con uno sport nuovo ed emozionante per chiunque lo pratichi rappresentano aspetti molto importanti.
Non solo. L’attività, come detto, punta anche a raccogliere dati scientifici e a misurare i benefici sui partecipanti, ragazzi dai 12 ai 17 anni con patologie neuropsichiatriche differenti. I primi test per valutare gli effetti sul benessere dei ragazzi si sono svolti nel mese di ottobre. Questo mese ne verranno fatti degli altri e i dati raccolti verranno confrontati con quelli precedenti. Poi ci sarà un ulteriore momento di raccolta dati a maggio. «La parte scientifica parte sempre da un’esigenza clinica. – aggiunge Eleonora Castagna, responsabile dei terapisti della riabilitazione a Villa Santa Maria – I test psicologici che stiamo utilizzando sono test validati, che si trovano in letteratura e che sono stati utilizzati anche per la valutazione di altre situazioni di benessere totalmente differenti come, ad esempio, quello di persone che hanno visitato un museo o assistito a uno spettacolo teatrale».
Si stanno valutando così gli stati d’animo dei ragazzi prima e dopo l’avvio dell’attività. «I ragazzi sono stati in grado di inserire l’arrampicata nella loro routine in poco tempo, hanno imparato ad utilizzare i sistemi di sicurezza, svolgere semplici nodi e sono migliorati nell’arrampicata stessa, diventando più disinvolti e fluidi», raccontano Mazzola e Castagna. Anche il rapporto di fiducia all’interno del gruppo si è progressivamente rafforzato, tanto che adesso sono gli stessi ragazzi a rassicurare i propri compagni durante la salita.
Tutto ciò senza tralasciare il fatto che, anche quando l’attività ha fatto emergere delle difficoltà in alcuni di loro, lo ha fatto offrendo «l’opportunità di avviare un lavoro specifico sui ragazzi per aiutarli a raggiungere un miglior riconoscimento delle proprie emozioni e delle sfumature che ne fanno parte», conclude Castagna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA