Bimbi in sovrappeso, tra le prime cause
i tablet e videogiochi

Cattive abitudini Il 9,8% dei bambini italiani sono obesi. Numerosi studi confermano una dipendenza dal digitale che aumenta i pericoli conseguenza della sedentarietà

Secondo i dati dell’ultima indagine Okkio alla Salute (2023) il 19% dei bambini italiani sono in sovrappeso e il 9,8% obesi. Inoltre, il 45,1% di questi trascorre più di due ore al giorno davanti alla televisione o a videogiochi, tablet e cellulare. Sedentarietà e eccessivo utilizzo di dispositivi tra i più giovani stanno però causando diverse problematiche.

«La Sorveglianza Hbsc-Italia 2022, che coinvolge invece i ragazzi tra gli 11 e i 17 anni – spiega Pamela Fogliaro, biologa nutrizionista - rivela che il 18,2% degli adolescenti è in sovrappeso, il 4,4% obeso e che il 40% utilizza dispositivi elettronici per più di due ore al giorno. La fruizione di dispositivi digitali è sempre più diffusa e normale nel momento storico attuale».

Numerosi studi dimostrano però che un utilizzo scorretto, soprattutto nell’età dello sviluppo, può essere causa di diverse problematiche, tra queste anche quelle legate al peso e ai comportamenti alimentari. «Il tempo trascorso davanti a telefono, tablet, videogiochi, pc e televisione – prosegue - riduce la possibilità di avere uno stile di vita più attivo, portando alcuni bambini e ragazzi a perdere l’interesse verso la pratica di uno sport con regolarità, ma anche diminuendo le occasioni di attività spontanee. È sempre più difficile vedere bambini e ragazzi che vanno a scuola a piedi o in bicicletta o che scendono nei cortili o negli oratori a giocare al pallone».

Le stesse indagini già citate traducono tutto ciò in numeri: solo il 31,7% pratica il gioco libero 5-7 giorni a settimana per almeno un’ora al giorno e solo l’8,2% degli adolescenti praticano almeno 60 minuti di attività fisica al giorno. «Al contempo, diverse famiglie hanno ormai consolidato l’abitudine di portare i dispositivi a tavola – dice ancora Fogliaro - L’utilizzo di telefoni o tablet mentre si mangia, oltre a ridurre i momenti di condivisione in famiglia, toglie l’attenzione dal piatto». I dispositivi, infatti, “anestetizzano” durante il pasto e si tende a mangiare senza consapevolezza, impedendo una piena esperienza sensoriale che permetta di percepire quando siamo sazi. Questo vale per bambini e ragazzi anche durante la merenda, che spesso viene fatta in solitudine e davanti agli schermi.

«Tale abitudine è associata a una maggiore tendenza a spiluccare in continuazione – aggiunge la biologa nutrizionista - in questo modo i bambini si alimentano in modo “passivo” senza quasi rendersi conto di aver ingerito cibo. Questa iperalimentazione, unita alla riduzione del movimento, sembrano essere le principali cause delle percentuali di sovrappeso e obesità illustrate. Non da ultimo, merita un’attenzione particolare il tema del potere dei social media sulle abitudini e i comportamenti alimentari dei più giovani». Da una parte questi mezzi di comunicazione sono diventati un sistema sempre più potente per le aziende alimentari di raggiungere bambini e ragazzi, orientandone le scelte alimentari, in quanto puntano soprattutto sul bisogno di appartenenza al gruppo dei pari (un esempio sono le più importanti catene di fast food o di bevande zuccherate che inviano messaggi attraverso testimonial del mondo della musica e dello spettacolo di rilievo per i più giovani). «Dall’altra parte – precisa Fogliaro - viene sfruttata l’immagine corporea, innegabile centro dell’attenzione nella società moderna, per propinare consigli alimentari o sull’attività fisica da parte di influencer dalle competenze spesso discutibili. Per alcuni ragazzi più fragili questa nuova tendenza aumenta la possibilità che si instaurino comportamenti alimentari poco sani, sia in termini di ipoalimentazione (anoressia e bulimia) che di iperalimentazione (obesità e binge eating)». Come sottolinea la biologa nutrizionista le famiglie in questo senso hanno una grossa responsabilità, in particolare nelle prime fasi della vita di un bambino, quando l’apprendimento delle abitudini familiari quotidiane determina le scelte più o meno importanti che farà spontaneamente crescendo. «Uno stile di vita attivo, un equilibrato utilizzo dei dispositivi digitali e abitudini corrette a tavola – conclude - dovrebbero essere il modello ideale per apprendere un modo di vita che permetta di crescere e rimanere in salute».

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