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Mercoledì 23 Agosto 2023
Bruciore, febbre e brividi. I pericoli delle scottature
Dermatologia L’eccesso di esposizione al sole è fattore di rischio tumorale. «Più aumenta la gravità delle bruciature più aumentano le complicanze»
Le scottature da raggi solari sono nocive per la nostra pelle e sono un fattore di rischio per l’insorgenza di tumori. «Esistono tre gradi di scottature in base alla loro severità – spiega Luigi Esposito, dermatologo dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano –. Nei casi più frequenti, quelli di minore gravità, la pelle diventa rossa e si percepisce una sensazione di punture a livello della cute dove si è instaurato il danno». A questi sintomi possono aggiungersi anche febbre e brividi. «Più aumenta il grado di gravità – dice ancora lo specialista – più aumentano anche le complicanze. Nei casi più seri, ad esempio, possono comparire anche delle bolle con una esposizione di grosse aree degli strati più profondi della cute e questo può comportare tra le complicazioni anche delle sovrinfezioni». La sovrinfezione può essere anche molto grave in quanto può dare origine a degli shock sistemici con il paziente che deve essere portato immediatamente al pronto soccorso.
Il trattamento delle scottature solari dipende dalla gravità delle stesse. «Mentre per le ustioni più lievi – conferma il dermatologo - possiamo usare delle creme in grado di reintegrare la cute, come quelle a base di Fospidina o creme antibiotiche e antiinfiammatorie, nei casi più seri possono essere utilizzate altre soluzioni farmacologiche per contrastare complicanze sistemiche».
A seguito di una scottatura, inoltre, è necessario aspettare almeno 10-14 giorni prima di esporsi nuovamente al sole. «Dobbiamo pensare che la pelle impiega alcuni giorni tra la fase di stimolazione e quella di produzione della melanina – prosegue Esposito - Quindi se noi ci esponiamo subito al sole non facciamo altro che aggiungere danno da altro danno creato. Le scottature, anche quelle che sembrano banali, inoltre, non vanno mai sottovalutate. E’ sempre importante contattare il medico, soprattutto se sono estese sulla cute o se ci sono sintomi come brividi o dolori articolari».
Fondamentale, come ricorda il dermatologo, la prevenzione e quindi l’utilizzo di creme con filtri solari idonei al proprio tipo di pelle. «Ci sono delle persone più a rischio – conferma lo specialista – e che sono quelle con fototipo 1 o 2, quindi con pelle chiara che fatica ad abbronzarsi. Bisogna tenere presente anche che l’eritema solare può comparire più frequentemente proprio nel primo periodo in cui ci si espone al sole, perché la pelle deve ancora abituarsi alla produzione di melanina che è una difesa per la nostra pelle dai raggi solari».
Oggi esistono protezioni all’avanguardia con filtri chimici dalla texture leggera che consentono di ridurre in maniera molto importante il rischio di scottature e che contengono principi attivi innovativi come la Plusolina. «Anche gli integratori si rivelano molto utili in termini di prevenzione – aggiunge Esposito – che aiutano la pelle a difendersi meglio. Un aiuto arriva anche dall’alimentazione e in particolare da frutta e verdura di stagione di colore rosso. Gli integratori per essere efficaci andrebbero assunti a partire da un mese prima dell’esposizione al Sole e per tutta la durata della vacanza». Per le persone più a rischio esistono, inoltre, indumenti certificati in grado di proteggere dai danni dei raggi ultravioletti. Altro nemico della pelle è il calore, ecco perché bisogna proteggersi anche dai raggi infrarossi che non vengono schermati dai filtri solari. Un buon consiglio è quello di bagnare frequentemente la pelle quando si sta al sole.
«La prevenzione è fondamentale anche per quanto riguarda il controllo dei nei – conclude il medico – attraverso controlli regolari dal dermatologo una o più volte l’anno a seconda del fototipo. Una volta al mese, inoltre, è consigliato un autocontrollo della propria pelle e se compare qualcosa di nuovo o se qualcosa di già esistente si modifica bisogna rivolgersi subito a uno specialista».
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