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Mercoledì 24 Aprile 2024
Dopo il parto, sono diversi i fattori di rischio: psicosociali o di tipo ginecologico
Depressione post partum Il trattamento prevede una presa in carico e la formulazione di percorsi personalizzati
Anche per la depressione post partum, come per le altre manifestazioni psicopatologiche, sono stati individuati dei fattori di rischio che si possono distinguere in fattori di tipo psicosociale e di tipo ostetrico-ginecologico.
Tra i fattori di rischio psicosociale si può individuare una storia passata di depressione, ansia o malattia psichiatrica, oppure una storia di traumi, lutti recenti, problemi in ambito lavorativo o familiare, ma anche situazioni di violenza domestica, mancanza o la percezione soggettiva di assenza di un supporto sociale da parte del partner, della famiglia o degli amici. Per quanto riguarda, invece, i fattori di rischio di tipo ostetrico-ginecologico si possono avere una gravidanza non desiderata, storia di aborti, presenza di complicanze in gravidanza o neonati affetti da una condizione medica patologica. «Se non si interviene precocemente – spiega la psicologa Carlotta Brega -la depressione perinatale potrebbe avere delle gravi conseguenze per la salute non solo della donna stessa ma anche dell’intero nucleo familiare, interferendo soprattutto con una buona interazione madre-bambino».
Il trattamento prevede una presa in carico all’interno dell’equipe multidisciplinare e la formulazione di un percorso personalizzato per ciascuna donna in base alle proprie esigenze. A seconda della situazione possono essere effettuati dei colloqui di psicoeducazione per aumentare la consapevolezza circa la propria sintomatologia in modo da stimolare un automonitoraggio degli stessi. Può essere impostato un percorso di supporto psicologico durante il quale, attraverso un ascolto empatico e non giudicante, si possa sostenere e accompagnare la donna in maniera non direttiva. Infine, possono essere strutturati dei percorsi di psicoterapia per le situazioni emotivamente più impattanti sulla vita quotidiana e familiare della donna, avvalendosi anche della consulenza psichiatrica per un supporto e supervisione farmacologica.
«La prevenzione risulta fondamentale – precisa Brega - poiché permette di intervenire precocemente, fornendo il trattamento personalizzato migliore per la donna e consente di ridurre la prevalenza della psicopatologia. Ne limita, infatti, la gravità e la durata limitandone anche le conseguenze avverse sia per la donna stessa che per la relazione madre-bambino».
Il programma del nuovo centro di Asst Lariana prende in considerazione tutte le diverse fasi del periodo perinatale: gravidanza, parto e puerperio. Prevede una fase di psico-educazione e di sensibilizzazione circa la sintomatologia depressiva e ansiosa, rivolta alle donne e ai loro partner, in quanto questi ultimi costituiscono il primo e più vicino aiuto e sostegno per la donna e rappresentano tendenzialmente il primo e più importante nodo della loro rete sociale. La campagna informativa viene svolta durante le visite ambulatoriali e i corsi di preparazione al parto per il periodo prenatale mentre, nella fase del post partum, viene espletata dal personale specializzato del reparto di ostetricia nel corso della degenza ospedaliera e durante le visite di controllo, previste per il puerperio.
«In caso di diagnosi, a seconda del livello di gravità della depressione - conclude Brega - l’iter prevede una presa in carico di tipo psicologico e/o psichiatrico a livello ambulatoriale ospedaliero con il reparto di Psichiatria diretto dal professor Nicola Poloni, o a livello territoriale grazie alla preziosa collaborazione con i Consultori Familiari di Asst Lariana, di cui è responsabile la dottoressa Anna Armati».
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