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Mercoledì 30 Ottobre 2024
Formicolio e dolore al polso, a volte serve la chirurgia
Ortopedia La sindrome del tunnel carpale coinvolge un nervo mediano. La sua decompressione si associa a un recupero rapido dell’attività
Il dolore alla mano o al polso è un sintomo diffuso nella popolazione. Le cause possono essere differenti. Per quanto riguarda il polso, ad esempio, i sintomi possono essere riconducibili alla sindrome del tunnel carpale. L’incidenza di questa patologia nella popolazione è del circa 1-5%, con una prevalenza maggiore nel sesso femminile con un rapporto di circa 3:1 e un’età di insorgenza tra i 40 e i 60 anni.
«La sindrome del tunnel carpale è una patologia che comporta la compressione del nervo mediano al polso – spiega Michele Francesco Surace, direttore dell’Ortopedia e Traumatologia di Asst Lariana e professore associato all’Università degli Studi dell’Insubria – si tratta del nervo che porta la sensibilità alle prime tre e metà del quarto dito della mano, inoltre, innerva la muscolatura tenare, garantendo il movimento di opposizione del pollice».
Come spiega il professore il nervo mediano può subire uno schiacciamento a livello del polso, in quanto, passa all’interno del canale carpale, una struttura non espandibile, formata inferiormente da strutture ossee e superiormente dal legamento trasverso. All’interno di questo canale passano, insieme al nervo, anche nove tendini delle dita e essendo il tessuto del nervo più delicato è il primo a risentire dello schiacciamento. «Per quanto riguarda i fattori di rischio – prosegue Surace – tra questi troviamo professioni che prevedono movimenti ripetitivi di flesso-estensione del polso. Gli insegnanti, ad esempio, sono spesso affetti. Tra gli altri fattori troviamo patologie metaboliche come diabete, ipertiroidismo e obesità. Ecco perché, In termini di prevenzione, è possibile cercare di mantenere diabete e tiroide sotto controllo e evitare movimenti ripetitivi di flesso-estensione del polso».
Il paziente generalmente si presenta allo specialista con parestesie/formicolii, soprattutto notturni, che lo costringono a frequenti risvegli, dolore al polso che difficilmente si risolve con antidolorifici. Con il progredire della patologia l’apice delle dita può perdere sensibilità e diventa difficile la presa di oggetti piccoli come la matita. La forza di opposizione del pollice, inoltre, si riduce sempre più con progressiva atrofia della regione tenare.
«La diagnosi è clinica, quindi basata su questi sintomi più alcune manovre che esegue il chirurgo per valutare lo stato del nervo – precisa – è necessario, inoltre, eseguire una elettromiografia, ossia un esame che studia la trasmissione nervosa e che si esegue con diversi elettrodi ad ago posizionati in punti specifici e ci permette di vedere la salute del nervo. Solo in casi particolari sono necessari ulteriori accertamenti quali ecografia o radiografia, ad esempio, in esiti di pregresse fratture del polso». Il trattamento, come sottolinea lo specialista, è per lo più chirurgico. Una decompressione precoce del nervo si associa a un recupero rapido della normale attività manuale e un miglior outcome postoperatorio. «Si riserva un trattamento conservativo con utilizzo di tutore ed eventuale infiltrazione con cortisone a quei pazienti non operabili per età o comorbidità – prosegue – Purtroppo, i classici farmaci antidolorifici non sono funzionali per questa patologia». Importante segnalare anche la possibile insorgenza di tunnel carpale in gravidanza o durante l’allattamento, in queste circostanze la compressione del nervo è per lo più derivata da cause ormonali e non è da operare, ma si deve cercare di alleviare la sintomatologia in modo conservativo.
«L’intervento viene eseguito in regime ambulatoriale, in anestesia locale – aggiunge Surace - La tecnica classica prevede una piccola incisione al polso e la sezione del legamento trasverso, responsabile dello schiacciamento del nervo. La ripresa è attorno alle 2-3 settimane per una attività lavorativa manuale, ma già nell’immediato postoperatorio è possibile l’utilizzo della mano per le normali attività quotidiane».
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