Il colore degli occhi? Si cambia con il laser

Oculistica La cheratopigmentazione è diventata una moda sui social: consente un cambiamento definitivo, ma comporta anche dei rischi

Cambiare il colore degli occhi per avere uno sguardo più bello è affascinante. Si tratta di una scelta che nel corso del tempo molte persone hanno fatto utilizzando lenti a contatto colorate. Da qualche tempo però si sta diffondendo una nuova moda, un vero e proprio intervento chirurgico, la cheratopigmentazione, che consente di cambiare in modo definitivo la colorazione, ma che non è esente da rischi. Una mania, diffusa soprattutto sui social da influencer, che preoccupa gli specialisti.

«Questo trattamento – spiega il professore Giuseppe Perone, responsabile dell’Oculistica dell’istituto clinico Villa Aprica – nasce negli anni 2000 con fini terapeutici per la correzione di anomalie o patologie dell’iride e della cornea correlate a traumi, malformazioni congenite, infezioni». Più recentemente la cheratopigmentazione è stata utilizzata a fini estetici per modificare il colore degli occhi con una gamma di colori simili al colore naturale dell’iride.

«La tecnica si effettua in due step chirurgici successivi – prosegue il professore - il primo consiste nella creazione di un tunnel all’interno della cornea con un laser a femtosecondi che effettua con un meccanismo di fotodistruzione un taglio nel tessuto. La piattaforma laser viene collegata all’occhio del paziente ed il laser effettua il taglio corneale impiegando alcuni secondi. Successivamente il chirurgo introduce all’interno del tunnel corneale un pigmento del colore scelto dal paziente che è biocompatibile con la cornea ed è approvato come dispositivo medico». L’intervento viene eseguito in entrambi gli occhi con anestesia locale topica con instillazione di un collirio anestetico ed ha una durata totale di alcuni minuti. La procedura può essere eseguita in regime ambulatoriale con controlli nell’immediato postoperatorio e più a lungo termine per valutare il risultato definitivo del trattamento. Si tratta però di trattamenti che non sono esenti da rischi e che andrebbero eseguiti solo in presenza di una reale necessità. «Oltre alle possibili complicanze legate alla cheratopigmentazione – precisa Perone – è importante sottolineare che eseguire questo tatuaggio della cornea compromette nel tempo la possibilità di eseguire in modo approfondito alcune manovre che potrebbero rendersi necessarie. In caso di rottura retinica, ad esempio, il tatuaggio corneale impedisce un’osservazione ottimale del fondo dell’occhio, mentre, in caso di cataratta eseguire l’intervento risulta più difficoltoso». Tra le complicanze correlate alla tecnica chirurgica e all’introduzione del colorante ci potrebbe essere l’alterazione anatomica e biomeccanica della cornea con il rischio di deformazione della stessa. «Il taglio laser foto-distruggendo il tessuto, inoltre – aggiunge lo specialista - danneggia parzialmente i nervi corneali che sono implicati nel trofismo della cornea e questo potrebbe causare un’instabilità del film lacrimale con secchezza oculare particolarmente evidente nei soggetti affetti da occhio secco». La procedura laser potrebbe esporre anche al rischio di infezioni corneali batteriche o fungine che possono determinare poi cicatrici della cornea con compromissione visiva. «Possono esserci anche problemi legati alla buona riuscita dell’intervento – dice ancora Perone – in quanto l’introduzione nel tessuto del colorante, sebbene biocompatibile, potrebbe causare reazioni avverse al colorante stesso con infiammazione corneale». Tra le complicanze minori potrebbe esserci una distribuzione non omogenea del colorante con conferimento di una colorazione esteticamente non ottimale. «Credo sia importante riflettere su quanto accade e rivalutare le vere priorità – conclude il professore – penso sia assurdo che le conquiste e le consapevolezze raggiunte dalla comunità scientifica possano essere stravolte da influencer e da altre figure in grado di dettare mode che possono rivelarsi dannose per la salute di chi le segue».

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