Il diabete non va in vacanza: attenti a cibo, caldo e cure

Malattia cronica Il dottor Alberto Molteni, diabetologo ed endocrinologo: «Serve più idratazione: vanno bene acqua, tisane e frutta». E quando si va in ferie: «Mai camminare scalzi. Con le scarpe da ginnastica usare sempre le calze per evitare ferite»

«Il diabete non va in vacanza, ecco perché anche durante l’estate le persone con questa malattia cronica devono porre massima attenzione a stili di vita e aderenza alle terapie». Alberto Molteni, diabetologo ed endocrinologo dell’unità operativa di Medicina Generale e Subacuti e responsabile del servizio di Diabetologia e Endocrinologia dell’Istituto Clinico Villa Aprica, ricorda come anche in occasione dell’estate e delle vacanze sia necessario non abbandonare le buone abitudini.

«L’estate non interrompe l’attenzione alla cura della malattia – precisa lo specialista - Stiamo parlando di una patologia cronica che non va a guarigione come le malattie acute, ma che accompagna chi ne è affetto per tutta la vita. Per questo è richiesta attenzione e autodisciplina, in estate come in inverno e nelle stagioni di mezzo».

L’importanza di bere acqua

Nei mesi in cui le temperature sono più elevate è molto importante l’idratazione, ecco perché anche e soprattutto i pazienti diabetici devono assumere ogni giorno una adeguata quantità di acqua. «La malattia – prosegue - specie se poco compensata, determina, attraverso l’incremento della glicemia, una cattiva idratazione dei tessuti e per questo motivo è fondamentale l’assunzione di un adeguato contenuto idrico». Idratazione che oltre all’assunzione di acqua può essere favorita dal consumo di cibi come frutta e verdura. «La frutta – sottolinea Molteni – oltre che in vitamine e sali minerali è particolarmente ricca di acqua e può venire incontro alle esigenze di questo periodo dell’anno nel garantire un buon apporto idrico. È vero che naturalmente contiene zucchero, ma non deve essere assolutamente eliminata o ridotta in modo eccessivo, o ancora discriminata sulla base della palatabilità».

Come spiega l’esperto, infatti, la sensazione “zuccherina” al gusto non deve tradire i pazienti diabetici, spingendoli ad eliminare la frutta dalla propria dieta per il timore che sia troppo ricca di fruttosio. L’importante è non superare le due/tre porzioni al giorno come indicato dalle linee guida nutrizionali, ma anche sapere scegliere quali frutti consumare di più e quali di meno. Per spiegarci con un esempio, le fragole, dal sapore dolce, ma che in realtà hanno un importante contenuto di acqua possono essere consumate anche in buona quantità, viceversa, i fichi, altro frutto di stagione, sono poveri di acqua e ricchi di zucchero, quindi devono essere assunti con moderazione. «La frutta può essere assunta anche lontano dai pasti – dice ancora lo specialista - in modo da non sovraccaricare l’indice glicemico del pasto e costituire anche, nelle pause tra un pasto e l’altro, uno spuntino gustoso che favorisce l’idratazione».

Anche la verdura, che è generalmente libera nella dieta del diabetico come detto, è una preziosa fonte di idratazione. «Bisogna però fare attenzione ai condimenti – precisa Molteni – l’olio va limitato. Una strategia per non aumentare troppo il carico glicemico può essere quella del piatto misto, quindi, una porzione ridotta di carboidrati insieme alla verdura, ottenendo così un piatto volumetricamente appetibile e con un contenuto glicemico più ridotto».

Niente alcolici

Per i pazienti diabetici l’alcol andrebbe limitato durante tutto l’anno ma in estate, in particolare, andrebbe del tutto evitato. No alle bevande zuccherate industriali (anche quelle a basso contenuto di glucosio) che concentrano, in una piccola quantità di liquido, una grande quantità di zucchero. Alternative all’acqua possono essere così delle tisane o delle acque aromatizzate preparate a casa.

L’attività sportiva si conferma un valido alleato, ma anche in questo caso è importante scongiurare il rischio di disidratazione e i colpi di calore. Valgono così i classici consigli come evitare di fare sport nelle ore più calde, inoltre è importante coprirsi il capo, indossare adeguati indumenti e idratarsi durante l’attività fisica.

I piedi sono una parte del corpo a cui i pazienti diabetici devono prestare molta attenzione. È importante evitare di camminare scalzi rischiando di creare ferite. «I nostri piedi sono uno strumento biomeccanico molto delicato per cui il consiglio per tutti è di prestare la massima attenzione – dice – ancor di più quando la persona soffre di diabete e, in particolare, quando ci sono delle complicanze di malattia che vanno ad aumentare il rischio in modo importante in caso di ferite o di sovraccarico funzionale. La pelle che ricopre i piedi, infatti, è una barriera protettiva importante nei confronti di infezioni e problematiche di vario genere».

Attenzione alle infezioni: indossare sempre le scarpe adeguate

Il consiglio del medico durante l’attività fisica è quello di indossare sempre le scarpe, adeguate al terreno che si percorre e non rovinate, e usare sempre le calze, anche quando si indossano delle sneakers. «Nella stagione calda il piede tende ad avere una sudorazione maggiore – spiega – il ruolo della sudorazione è protettivo entro certi limiti ma se il piede viene contenuto a lungo in una struttura non traspirante, come tipicamente sono le scarpe sportive, questo può favorire macerazioni e una più facile insorgenza di micosi piuttosto difficili da gestire e curare». Anche in caso di bagno in acqua, soprattutto in zone con scogli e sassi, il consiglio è di indossare calzature apposite facilmente reperibili in commercio.

Quando si parla di estate e di diabete va fatta attenzione anche alla conservazione dei medicinali. «L’insulina in uso – precisa il diabetologo - deve essere mantenuta a temperatura ambiente, ovviamente stando attenti a che non sia vicino a fonti di calore oppure a zone di irraggiamento. La scorta di insulina, invece, va tenuta in frigorifero a una temperatura di quattro gradi». In caso di viaggi l’insulina in uso, soprattutto se ci si sposta in aereo, va tenuta nel bagaglio a mano. Non è generalmente necessario utilizzare del ghiaccio in quanto oggi i mezzi di trasporto sono generalmente ben refrigerati. Per quanto riguarda l’insulina di scorta sarebbe meglio limitarsi a portare solo le penne che servono in quel periodo e non tutta la scatola. Appena possibile vanno messe in frigorifero.

La vacanza per molti è un momento per staccare da tutto. Molti pazienti diabetici tendono anche a ridurre l’attenzione alle terapie, diminuendo l’aderenza alle stesse. «Quello dell’aderenza alle terapie oggi rappresenta un grosso problema – conferma Molteni - per tutti i pazienti con malattie croniche e soprattutto per i pazienti con diabete. Spesso si tende a considerare la vacanza come un periodo in cui si lascia andare un po’ tutto, ma purtroppo il diabete non va in vacanza e quindi diventa fondamentale raccomandare di seguire le cure». In caso di effetti collaterali o interferenze, l’indicazione è così quella a discuterne con il proprio medico prima di interrompere qualsiasi terapia in corso.

Il tipo II e i progressi terapeutici

In termini generali buone notizie per la cura del diabete di tipo II, che numericamente è la quota di gran lunga più rilevante dei pazienti adulti, arrivano sul fronte della terapia. Oggi i nuovi farmaci sono mirati non solo al controllo della malattia ma anche alla prevenzione, intesa come protezione nei confronti di organi delicati, come il sistema cardiovascolare o i reni, che con il tempo vengono attaccati dalla malattia. Si tratta di terapie che oggi devono essere prese in considerazione sin dalla diagnosi e che generalmente esplicano la loro azione durante tutta la giornata, lasciando così più liberi, come ci si aspetta in vacanza, gli orari dei pasti. «Dall’inizio del 2022 – conclude - anche il medico di medicina generale è autorizzato direttamente alla prescrizione delle nuove terapie e questo garantirà un sempre miglior controllo della malattia».

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