Il mesotelioma pleurico è la malattia dell’amianto

La patologia Si tratta di un tumore maligno che colpisce la pleura. Difficile da diagnosticare: i sintomi si manifestano in uno stadio avanzato

Il mesotelioma pleurico è un tumore maligno delle cellule che rivestono la pleura, ovvero la membrana che avvolge singolarmente ciascun polmone. Si tratta di una neoplasia rara che purtroppo ancora oggi viene diagnosticata tardivamente in quanto i sintomi si manifestano quando la malattia è già in uno stato avanzato. Il fattore di rischio principale per questo tumore è l’esposizione all’amianto, in Italia vietato per legge dal 1992, ma possono esserci altre cause e tra queste l’esposizione all’uranio impoverito come ha testimoniato recentemente il giornalista Franco Di Mare che per anni è stato inviato in zone di guerra e che oggi sta lottando contro questa grave malattia.

Un tumore maligno

«Il mesotelioma è un tumore maligno della pleura che, nella maggioranza dei casi, origina dalla pleura parietale e cioè la pleura che riveste le coste – spiega il professore Lorenzo Spaggiari, direttore del Programma polmone dell’Istituto Europeo di Oncologia - e che si differenzia dalla pleura viscerale che è quella che riveste invece il polmone». Si tratta di un tumore raro la cui incidenza varia da zona a zona in quanto, come detto, la sua insorgenza è legata alla presenza di amianto. Anche se esistono alcune forme (25-30% dei casi) di cui non è nota l’origine. Dall’esposizione alle particelle di amianto all’insorgenza della malattia passano generalmente almeno vent’anni, ecco perché questo tumore è raro prima dei 50 anni e presenta un picco massimo attorno ai 70. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi si ferma poco al di sotto del 20 per cento nella fascia di età compresa tra i 45 e i 54 anni e diminuisce progressivamente con l’aumentare dell’età.

I sintomi

«I sintomi della malattia purtroppo si manifestano tardivamente – conferma il professore – non trattandosi di un nodulo che poi tende a ingrossarsi nel tempo, infatti, ma una neoplasia che si manifesta su una superficie, è difficile intercettare dei campanelli di allarme come un sanguinamento dalla bocca. Il primo sintomo che dà il mesotelioma, infatti, è un versamento pleurico che nella stragrande maggioranza dei casi viene imputato a una polmonite piuttosto che a una infezione della pleura». Altri sintomi che però generalmente sono tipici anche di altre patologie sono la tosse, il dolore toracico e una difficoltà respiratoria. La diagnosi, come detto, viene così posta quando la malattia è già in uno stato avanzato. Gli esami di riferimento sono una radiografia del torace e una Tc del torace che consente di identificare il versamento e l’irregolarità della pleura. «Una volta individuata la presenza della malattia viene eseguito un intervento diagnostico in laparoscopia che consente di eseguire una biopsia». Questo accertamento diagnostico consente, inoltre, di individuare la stadiazione del tumore. «Andiamo a vedere se la malattia è solo circoscritta alla pleura parietale - precisa il professore – se è coinvolta anche la pleura viscerale o i linfonodi, ma anche se la malattia ha raggiunto il diaframma o il pericardio. Questi accertamenti consentono una valutazione intraoperatoria della gravità della malattia».

A parte i casi iniziali, dove la malattia è circoscritta alla pleura parietale, per le forme più avanzate si parla di terapie palliative che hanno l’obiettivo di prolungare il più possibile l’aspettativa di vita dei pazienti. «Nel caso di tumori allo stadio iniziale può essere eseguito un intervento chirurgico, la pleurectomia e decorticazione – prosegue il medico – ovvero l’asportazione completa della pleura che consente una buona prognosi a questi pazienti, ma negli altri casi l’approccio può prevedere l’utilizzo di chemioterapia e radioterapia o di immunoterapici».

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