Occhio a questi sintomi: può essere la tiroide

Endocrinologia È una piccola ghiandola fondamentale per la salute. Soltanto in Italia 6 milioni di persone soffrono di disturbi legati ad essa

In Italia le persone che soffrono di patologie della tiroide sono più di sei milioni. Questa piccola ghiandola, nonostante le sue dimensioni, si rivela molto importante per l’organismo. Fondamentale la diagnosi precoce per un inquadramento della problematica e il suo trattamento. «La tiroide è una ghiandola endocrina ed è posizionata nella regione anteriore del collo, a livello della quinta vertebra cervicale, in corrispondenza del pomo d’Adamo – spiega Carmela Asteria, endocrinologa responsabile del Servizio di Nutrizione a indirizzo Endocrino-Metabolico (NutrEndo Me) dell’Irccs Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano – La sua forma ricorda quella di una farfalla con le due ali spiegate che costituiscono i lobi tiroidei, destro e sinistro, che sono di forma conica. Questi lobi sono uniti tra di loro da una sorta di ponte, in prossimità della loro base, denominato istmo». Si tratta di una ghiandola piccola, visto che ha un diametro trasversale di circa 5 centimetri e un peso di circa 20 grammi ma, nonostante queste dimensioni, svolge un ruolo molto importante per la nostra salute.

«Molteplici sono le azioni della tiroide sull’organismo – aggiunge la specialista – e tra queste la regolazione della produzione di calore, del metabolismo basale, delle vie metaboliche degli zuccheri, dei grassi e delle proteine, della maturazione dei centri di crescita epifisari, del metabolismo osseo e del trofismo dei muscoli. La tiroide influisce anche sul sistema cardiovascolare e sul sistema nervoso centrale. Conosciamo, inoltre, l’importanza di questa ghiandola già dalla vita fetale, in quanto un ipotiroidismo in gravidanza può creare cretinismo, condizione che fortunatamente è ormai molto rara, ma anche a una riduzione del quoziente intellettivo del bambino».

Intercettare alcuni campanelli di allarme è importante per porre una diagnosi precoce. «Per quanto riguarda l’ipotiroidismo, quindi una ridotta funzione della tiroide, alcuni sintomi possono essere – aggiunge la dottoressa Asteria - una stanchezza eccessiva, o comunque insolita, un incremento del peso corporeo non giustificato da un cambio di alimentazione o dello stile di vita, ma anche una difficoltà di concentrazione e di attenzione». Nel caso di ipertiroidismo, quindi di una tiroide che lavora troppo, il primo campanello è una alterazione del ritmo cardiaco. Spesso, infatti, soprattutto negli uomini in età avanzata, la patologia esordisce con una fibrillazione atriale. Il primo esame per porre una diagnosi è il dosaggio del Tsh, un ormone prodotto dall’ipofisi e che regola la funzione della ghiandola tiroidea. «Se questo valore è alto ci troviamo di fronte a una ridotta funzione tiroidea – precisa il medico – in quanto il meccanismo è a feedback negativo tra ormoni tiroidei e ipofisi, quindi, se ci sono pochi ormoni tiroidei in circolo, aumenta la secrezione di Tsh per compensare la funzione tiroidea deficitaria. Se, invece, gli ormoni tiroidei in circolo sono in eccesso (ipertiroidismo) il Tsh è basso».

Una volta posta una diagnosi di disfunzione tiroidea, vengono eseguiti i test degli anticorpi rivolti contro la tiroide, in quanto è noto che la maggior causa di patologie della tiroide è proprio un’auto immunità, su base genetica, diretta contro la tiroide stessa. La causa più comune, infatti, di ipotiroidismo è la tiroidite di Hashimoto, mentre di ipertiroidismo è il Morbo di Graves-Basedow. Altre cause di ipertiroidismo possono essere i noduli tiroidei singoli o multipli, le tiroiditi su base infiammatoria e alcuni farmaci come l’amiodarone, utilizzato per il trattamento delle aritmie.

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