Prevenire il cancro si può. La parola al direttore dell’oncologia lariana: «La prevenzione è nelle mani di ognuno»

Oncologia Cibo, sport e pratiche mente-corpo sono elementi importanti. Il primario: «Comportamenti salutari evitano il tumore in un caso su tre»

«La prevenzione è nelle mani di ognuno di noi. Abitudini e comportamenti salutari potrebbero evitare la comparsa di circa un caso di cancro su tre (fonte Airc, ndr) e a maggior ragione, nell’impatto con una malattia oncologica è importante seguire uno stile di vita corretto». Così Monica Giordano, direttore dell’Oncologia di Asst Lariana e presidente dell’associazione Centro di Riferimento Oncologico Tullio Cairoli.

I fattori di rischio

Alimentazione, sport e pratiche mente-corpo sono fondamentali sia in termini di prevenzione che a seguito di un percorso di cura. Messaggi importanti da diffondere tra la popolazione ecco perché l’associazione stessa, insieme agli specialisti dell’Endocrinologia-Nutrizione Clinica di Asst Lariana, ha organizzato un ciclo di appuntamenti di promozione della salute. Gli incontri sono iniziati lo scorso 16 dicembre e proseguiranno fino al mese di marzo.

«È responsabilità di ogni individuo – prosegue il primario – fare qualcosa per mettere in atto la vera prevenzione primaria. Esistono fattori di rischio inevitabili, come quelli ereditari e genetici, per cui la scienza negli ultimi anni ha fatto importanti passi avanti, ma altri possono essere modificati con scelte consapevoli e stili di vita sani». Tra i fattori non modificabili c’è anche l’invecchiamento.

«Agire sulle cause evitabili è fondamentale – aggiunge – oggi sappiamo che l’80% dei tumori polmonari sono attribuibili al fumo. Non solo, il tabacco è responsabile anche della maggior parte dei tumori del cavo orale e dell’urotelio. Non bisogna fumare, quindi, così come smettere anche se si sta seguendo questa cattiva abitudine da tempo. Smettere, in qualsiasi momento della vita, comporta comunque una riduzione del rischio immediato, quindi, vale sempre la pena».

Anche l’alimentazione può influire sull’insorgenza di neoplasie. «La dieta anticancro non esiste – conferma Giordano – non bisogna dare retta alle fake news che circolano. Esiste però la possibilità di ridurre l’introduzione di alcuni alimenti che hanno un’azione cancerogena in determinate quantità. Un esempio è la carne rossa che non dovrebbe essere consumata oltre il mezzo chilo la settimana». Importante anche cercare di mantenere il proprio peso salutare in tutte le fasi della vita. In particolare, la popolazione femminile, dopo la menopausa, dovrebbe cercare di mantenere il corretto peso corporeo perché esiste una correlazione tra sovrappeso e tumore della mammella.

«La dieta mediterranea – aggiunge la specialista – si conferma tra le migliori in termini di azione preventiva della patologia tumorale. A questo bisogna aggiungere il corretto apporto giornaliero di acqua e l’attività fisica, che non significa per forza attività sportiva». Una camminata a passo sostenuto per circa 30-40 minuti più volte la settimana è una buona regola da seguire. La letteratura scientifica riporta che camminare 150 minuti la settimana, ad esempio, aiuta nella riduzione del rischio di recidiva di tumore al seno. Verificare l’attendibilità delle fonti quando si parla sia di consigli alla popolazione sana che alla popolazione con tumore è un’altra regola da seguire.

L’ambiente interiore

Dal medico anche un messaggio ai giovani. «E vero che solo il 15% dei tumori insorge in età giovanile – conclude – ma i ragazzi devono ricordarsi che le cattive abitudini di oggi, avranno un riflesso sulla loro salute negli anni a seguire. Oggi i ragazzi sono molto attenti all’ambiente, si spendono per i loro ideali. Benissimo, ma che si prendano allora anche cura del loro ambiente interiore e esteriore seguendo stili di vita sani». Non fumare, limitare l’uso di alcol, non assumere sostante stupefacenti e non abbondare con il cibo spazzatura, consente di avere, insomma, rispetto di sé stessi e della propria salute.

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