Riniti, tosse e asma: sono le allergie autunnali

I disturbi Alcuni sintomi non sono soltanto tipici della primavera. In questo periodo dell’anno attenti agli acari della polvere e ai funghi

Per le persone che soffrono di allergie anche i mesi autunnali possono essere caratterizzati dalla presenza di sintomi. In particolare, in questo periodo dell’anno, i responsabili di riniti, congiuntiviti, tosse e asma, possono essere non solo i pollini, ma anche gli acari della polvere e l’alternaria, un fungo che produce una muffa presente sia all’aperto che nelle case.

«Per quanto riguarda i pollini - spiega Marina Mauro, responsabile della Struttura Semplice di Allergologia dell’ospedale Sant’Anna – tra i più diffusi in queste settimane ci sono l’ambrosia, la parietaria, ma anche alcune le graminacee, con il loro secondo picco dopo quello primaverile»

Come ricorda la specialista, l’ambrosia non è un arbusto autoctono ma di importazione. Il suo arrivo in Italia risale agli anni Novanta proprio in Lombardia, quando i suoi pollini sono stati trasportati sulle valige dei passeggeri in arrivo dall’America all’aeroporto di Malpensa. «Si tratta di un arbusto molto resistente sia al caldo che alla siccità – prosegue l’allergologa – e che in poco tempo si è diffuso in modo importante alle nostre latitudini».

La parietaria, invece, è una pianta infestante che tende a crescere lungo muri, pareti e rocce. In Italia è molto diffusa e in particolare nelle aree con clima temperato-caldo. La parietaria ha un periodo di pollinazione molto lungo che inizia a aprile e si protrae fino a ottobre. Nelle regioni meridionali e in Liguria è perenne.

Non solo pollini però, come detto, in questo periodo dell’anno anche gli acari della polvere trovano terreno fertile per svilupparsi. L’allergia agli acari è la più diffusa nel mondo. Si tratta di piccoli antenati dei ragni, invisibili ad occhio nudo, che trovano il loro habitat ideale nella polvere presente nelle nostre case e in particolare in camera da letto. Oculorinite e asma sono alcuni dei sintomi di questa allergia che si presenta in particolare in autunno e in primavera.

La temperatura ideale per la loro diffusione è compresa tra i 18 e i 27 gradi, con un’umidità del 60-80%, riescono a proliferare ad un’altitudine fino a 1500 metri, quindi non è raro trovarli anche nelle case di bassa e media montagna. Nelle case il luogo dove troviamo il maggior numero di acari è la camera da letto, perché si cibano delle scaglie di pelle che noi perdiamo nella quantità di circa 1 grammo ogni notte. L’allergene che provoca i sintomi si trova prevalentemente nelle feci prodotte dagli acari.

«Così come per l’allergia ai pollini, anche in questi casi, tra i sintomi principali troviamo congiuntivite, rinite con starnuti frequenti, naso che cola, ma anche ostruzione nasale e asma – prosegue Marina Mauro – che possono essere alleviati riducendo l’esposizione agli acari della polvere con coprimaterassi e copricuscini di tessuto anti-acaro, lavando la biancheria da letto a 60° almeno una volta a settimana poiché gli acari non muoiono a temperature inferiori, ma anche con farmaci antiallergici diversi a seconda del tipo e gravità dei sintomi».

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