Ritmo, quantità e durata: le anomalie del ciclo mestruale

Ginecologia Sono diverse le irregolarità che colpiscono le donne. Fra queste l’amenorrea, cioè assenza di mestruazioni, legata a vari fattori

Alcune donne possono essere soggette a alterazioni del flusso mestruale. Queste irregolarità del ciclo possono assumere varie forme e possono avere cause diverse. Tra le situazioni che si possono verificare sia in età adolescenziale che adulta c’è anche l’amenorrea. È sempre importante, in questi casi, rivolgersi a uno specialista che valuterà il percorso di diagnosi e di trattamento più idoneo.

La durata media

«Il ciclo mestruale in media dura 28 giorni, ma la maggior parte delle donne non sono così regolari – spiega Raffaella Sansone, ginecologa del centro medico Life Care di Pescara - Non è, infatti, insolito avere un ciclo di 35 giorni o persino di 22 giorni. Con alterazione del ciclo mestruale si intende un’irregolarità del ciclo, tale per cui le mestruazioni non compaiono tutti i mesi o quando compaiono sono contraddistinte da perdite eccessivamente importanti e a volte anche improvvise».

L’alterazione del ciclo mestruale, come precisa la specialista, può assumere varie forme: anomalie del ritmo, anomalie della quantità e della durata o anomalie della presentazione. Secondo i dati disponibili queste problematiche interessano circa il 60% delle donne nelle varie fasi della vita.

Tra queste problematiche c’è l’amenorrea, ovvero l’assenza del ciclo mestruale. Questa viene divisa in amenorrea primaria e secondaria. Si definisce amenorrea primaria il caso in cui la donna non ha mai avuto il ciclo mestruale, al compimento dei 16 anni. Si parla, invece, di amenorrea secondaria quando il ciclo mestruale, prima presente in modo più o meno regolare, si interrompe. Questa condizione interessa circa il 5-7% delle adolescenti.

«L’amenorrea primaria – dice ancora la ginecologa - può essere legata sia a cause direttamente connesse con l’apparato genitale, sia a cause che solo indirettamente agiscono sulla funzione genitale». Tra le cause genitali vanno ricordate le gravi malformazioni dell’apparato sessuale, come la mancanza o l’insufficiente sviluppo dell’ovaio o dell’utero. Vi possono poi essere casi in cui il meccanismo regolatore della funzione ovarica e mestruale agisce regolarmente. «In questo caso, all’epoca della pubertà – prosegue Sansone - le ragazze presentano un normale sviluppo corporeo, con comparsa di peli al pube, e alle ascelle, sviluppo delle mammelle e degli organi genitali esterni, tuttavia non hanno mestruazioni. Si ritiene che in questi casi esista un’insensibilità della mucosa uterina agli stimoli ormonali, estrogeni e progesterone, provenienti dall’ovaio».

Per quanto riguarda le cause extragenitali, queste sono svariate. Possono essere legate alle disfunzioni del diencefalo e dell’ipofisi, che modificano o aboliscono la produzione degli ormoni ipotalamici e ipofisari. «Questi ultimi, stimolano l’ovaio, causando la produzione di estrogeni e di progesterone – aggiunge il medico - Sempre nel campo del sistema endocrino, una grave deficienza dell’attività della tiroide può essere causa di amenorrea primaria. Tra gli altri fattori possono esserci i gravi stati di denutrizione, le avitaminosi, le malattie infettive croniche e le anemie gravi».

Disturbi alimentari

L’amenorrea secondaria, invece, può essere causata da disturbi alimentari, da alcuni farmaci, come antidepressivi, antipertensivi e chemioterapici, ma anche dallo stress. Possono influire sul ciclo mestruale in questi casi anche eccessive variazioni di peso, eccessivo esercizio fisico, non controbilanciato da un’adeguata alimentazione, squilibri ormonali, come sindrome dell’ovaio policistico, iper e ipotiroidismo, ma anche tumori benigni dell’ipofisi, menopausa precoce e presenza di aderenze all’interno della cavità uterina, per esempio dopo raschiamenti ripetuti.

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