Colombi. Il Tar mette in discussione la sospensione dello stipendio ai lavoratori senza green pass

Secondo una recente sentenza del Tar del Lazio privare dello stipendio un lavoratore che non si è sottoposto all’obbligo vaccinale costituisce un “pregiudizio grave e irreparabile”. Pregiudizio che lascia intravedere profili di illegittimità costituzionale e di cui il Tar discuterà il prossimo 25 febbraio.

Tale sentenza è scaturita in risposta a un ricorso presentato da un dipendente del Ministero della Giustizia e costituisce un primo passo verso il probabile correttivo di una misura imposta ad ottobre dell’anno scorso dal governo col decreto 127. Tale decreto impone a tutti i dipendenti, pubblici e privati, l’obbligo del green pass senza il quale si è considerati assenti ingiustificati e privati della retribuzione per ogni giorno di assenza.

Tramite un comunicato stampa commentammo il decreto 127 come un provvedimento esagerato. Un provvedimento che inaspriva la tensione sociale in una situazione complessiva del Paese già molto sofferente. Aggiungemmo anche che privare il lavoratore e la sua famiglia della fonte di reddito – spesso l’unica – non era accettabile né sul piano politico né su quello della convivenza civile.

A quattro mesi di distanza dal nostro intervento il Tar del Lazio rimette tutto in discussione. Dinanzi a questa vicenda è evidente che la politica agisce sulla base di criteri astratti perché è distante dal mondo del lavoro. La Uilpa invece conosce molto bene il mondo del lavoro perché ci convive ogni giorno affrontando problemi quotidiani e drammi epocali come la pandemia.

Quando col nostro comunicato chiedemmo di stemperare le tensioni rispettando il principio secondo il quale nessun dipendente pubblico può essere lasciato senza mezzi di sostentamento fummo bellamente ignorati. Il risultato è che ora il governo dovrà correre ai ripari dimostrando ancora una volta di avere scarsa capacità d’ascolto.

Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione

Roma, 9 febbraio 2022

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