Colombi (UILPA). La lotta alla concorrenza sleale si fa con gli uffici pubblici

Il 18 gennaio scorso CGIL, CISL UIL e Confindustria hanno firmato una dichiarazione congiunta per la misurazione e la certificazione della rappresentanza dei contratti collettivi nazionali di lavoro nel settore privato. Si tratta di un passaggio essenziale per dare finalmente attuazione al Testo Unico sulla rappresentanza del 2014. Pochi giorni fa è stata formalmente avviata la raccolta dei dati elettorali su tutto il territorio nazionale.  

Sull’INPS e sull’Ispettorato Nazionale del Lavoro ricadrà l’onere della raccolta e della ponderazione dei dati ai fini della certificazione della rappresentatività sindacale necessaria per la validità degli accordi nazionali di contrattazione collettiva. L’obiettivo è quello di rilasciare entro luglio 2024 la prima certificazione della rappresentanza delle Organizzazioni sindacali per la contrattazione collettiva nazionale di categoria.

Sia per le imprese che per i lavoratori i vantaggi saranno notevoli perché finalmente verrà innalzato un primo importante baluardo contro il dumping contrattuale e la proliferazione di accordi nazionali firmati da associazioni sindacali non rappresentative. Associazioni che da anni creano situazioni di concorrenza al ribasso distorcendo il mercato del lavoro.

Toccherà al risicato personale dell’INPS e dell’INL risolvere la miriade di problemi connessi alla buona riuscita della procedura. Compito che dovranno assolvere senza compromettere l’efficienza e l’efficacia degli altri servizi che già svolgono in situazioni di grave sofferenza organizzativa.

Ci piacerebbe davvero che qualche illustre rappresentante della politica, della stampa, o del mondo industriale spendesse mezza parola a favore del lavoro pubblico in questo Paese. Un Paese dove le logiche del liberismo esasperato hanno generato una specie di Far West contrattuale in cui le imprese sane sono costrette a subire la concorrenza sleale di competitori senza scrupoli.

E ci piacerebbe anche che qualcuno si scusasse per il disastro combinato in anni e anni di tagli agli organici della P.A. di cui soprattutto le amministrazioni del comparto Funzioni Centrali subiscono le nefaste conseguenze. Personale insufficiente nelle sedi operative, ritmi di lavoro assurdi, multifunzionalità imposta come emergenza quotidiana, responsabilità crescenti a fronte di compiti istituzionali sempre più estesi e complessi. 

Se dopo dieci anni il Testo Unico sulla rappresentanza troverà concreta applicazione, si dovrà in buona misura al contributo del lavoro pubblico. Che si conferma come l’unica vera garanzia di equità e di rispetto delle regole per il funzionamento del sistema di produzione e distribuzione della ricchezza in questo Paese. Regole che il mercato da solo non è mai stato né sarà mai in grado di garantire.

 

Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione

Roma, 10 marzo 2023

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