Consiglio Veneto affronta parte emendativa DL Giunta per attrarre investimenti nel Veneto

(Arv) Venezia 18 feb. 2025 -     Il Consiglio regionale del Veneto ha iniziato oggi l’esame dell’articolato del Disegno di legge “Disposizioni in materia di attrazione degli investimenti nel Veneto”, compresa la sua parte emendativa, già introdotto dal Relatore Cestaro (Lega- LV) e dal Correlatore Lorenzoni (Portavoce opposizione) nella precedente seduta, durante la quale era stata espletata la discussione generale. Nello specifico, oggi è stato votato, a maggioranza, senza voti contrari, l’articolo 1 del testo normativo (finalità), dopo aver accolto alcuni emendamenti presentati dall’opposizione intenti a facilitare il raggiungimento degli obiettivi del provvedimento, specificando meglio alcuni aspetti. L’esame del provvedimento continuerà nella prossima seduta del Consiglio. In apertura del dibattito, l’assessore regionale competente in materia, Roberto Marcato, è intervenuto per sottolineare la “vera portata innovativa di questo provvedimento: rispetto al passato, quando si è sempre investito sulle PMI, ora, in assoluta discontinuità, attenzioniamo le medie e grandi aziende”. L’assessore ha poi fornito alcuni macro- dati “che dimostrano, ancora una volta, la capacità della Regione del Veneto di mantenere in salute l’economia, soprattutto grazie alle piccole e medie imprese”. Tra gli interventi che si sono succeduti in Aula per sostenere gli emendamenti depositati, la Capogruppo Dem Vanessa Camani ha affermato come “la Regione Veneto debba saper competere oltre i suoi confini, estendendo la portata del ragionamento nell’ambito della competizione globale. E le piccole imprese devono essere messe nelle condizioni di poter reggere la competizione internazionale”. “Gli emendamenti che ho presentato sono tutti funzionali a migliorare questo provvedimento e non sono certo ostruzionistici: ci interessa molto lo sviluppo economico della nostra Regione, ma serve una seria e adeguata politica industriale regionale, calibrata sulle reali esigenze del nostro territorio, che indichi una prospettiva in seno a un progetto di lungo periodo. Dobbiamo coniugare competitività e produttività con sostenibilità e innovazione, nonché concentrare gli interventi sulle filiere, partendo da quelle già esistenti. Si dovrebbe inoltre conciliare l’attrattività con la lotta alle diseguaglianze territoriali”, ha chiosato Camani. Jonatan Montanariello (Pd) dopo aver ricordato “la fuga dei giovani dal Veneto”, ha chiesto “di attrarre un flusso di investimenti nel territorio, in discontinuità con il passato per migliorare soprattutto in trasporti e servizi”. “Ma voglio chiarire che non siamo contro le piccole imprese”, ha chiarito l’esponente Dem, al pari di altri colleghi dell’opposizione. Arturo Lorenzoni (Portavoce opposizione) ha invitato “a fare scelte chiare su quali settori investire: in questo provvedimento non vi è traccia. Dobbiamo concentrare gli sforzi sulle filiere produttive. E bisogna investire nell’innovazione. Per vincere la sfida competitiva con le altre regioni e in Europa dobbiamo creare un vero ecosistema. I nostri emendamenti sono funzionali a dare contenuto e concretezza alla proposta normativa”. Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo) ha chiesto di investire per “garantire una occupazione di qualità e sostenere il lavoro giovanile”. Per Francesca Zottis (Pd) “va fatta più chiarezza sugli aspetti che ci devono caratterizzare. È importante ripensare e investire sulle filiere, a partire da quelle manufatturiere. E abbiamo un problema di manodopera: dobbiamo frenare la fuga dei giovani, senza fare distinzione sulle loro capacità o preparazione”. Alberto Villanova (Lega- LV) ha “accusato l’opposizione di attaccare la spina dorsale del Veneto e di alzare le tasse per trovare soluzioni. Non accettiamo lezioni da chi i problemi li ha creati”. Renzo Masolo (Europa Verde) ha invocato “più attenzione per i giovani che scappano all’estero” e ha denunciato come “non sia stata costruita, negli ultimi quindici anni, una struttura economica, sociale e turistica funzionale all’attrazione degli investimenti. Dobbiamo uscire dall’ideologia, dal negazionismo climatico per pensare a una economia sostenibile”. D’accordo con Masolo anche il collega Andrea Zanoni, per il quale “la realtà attuale è mutata e i cambiamenti climatici non possono essere sottovalutati”. Per Filippo Rigo (Lega- LV) c’è “una forte crisi economica in Europa, soprattutto in Germania, a causa delle folli politiche green messe in campo dalla Sinistra e che tolgono competitività alle nostre aziende, a favore delle imprese cinesi. Anche il Veneto sta pagando dazio a questa crisi. Credo che sia importante continuare a sostenere le nostre piccole imprese”. Joe Formaggio (FdI) ha posto l’accento sui “troppi ostacoli che si mettono agli imprenditori del Veneto, bloccando investimenti per milioni di euro”. Chiara Luisetto (Pd) ha espresso la “necessità di interventi strutturali e non a spot”. Giuseppe Pan (Lega- LV) ha messo in evidenza “la forza dell’imprenditoria veneta che sa arrangiarsi da sola, a prescindere dai quaranta milioni previsti nel provvedimento in esame. Il nemico degli imprenditori è la burocrazia”. Per Anna Maria Bigon (Pd) “l’imprenditore veneto ha bisogno di semplificazione e di personale: è quindi un problema enorme che un giovane vada via e poi non torni; la Politica deve intervenire”.

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