(Arv) Venezia 27 ott. 2023 - La par condicio è una legge superata dai tempi: facilmente aggirata, è resa obsoleta anche dai social media, che consentono un’interazione dinamica e un dialogo non filtrato con gli elettori e moltiplicano il messaggio politico anche con risvolti non esattamente positivi: fake news ed eco “chambers” sono solo degli esempi, che tuttavia contribuiscono a tratteggiare un quadro più generale fatto di polarizzazione, isolamento, radicalizzazione ed esposizione a contenuti che confermano le proprie opinioni preesistenti. Ciò che colpisce, è che nello scenario dell’era informatica, tra social e intelligenza artificiale, big data ed effluvio di informazioni, la propaganda politica sia regolamentata da una legge obsoleta, frutto del suo tempo, inadeguata alle esigenze attuali e fortemente penalizzante verso alcuni settori, ad iniziare proprio dall’informazione istituzionale”.
Così il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti intervenendo, in mattinata a Mestre, in apertura del convegno “Par condicio e comunicazione istituzionale: indicazioni professionali e buone pratiche” promosso dal Co.Re.Com. del Veneto in sinergia con l’Ordine dei Giornalisti del Veneto. Il convegno è stato anche l’occasione per svolgere un’analisi della Legge n. 28/2000 alla luce delle più recenti decisioni dell’Agcom.
“La Par Condicio è un reperto archeologico museale? No: funziona bene nella gestione delle controversie nella propaganda politico-amministrativa locale. I membri del Corecom possono testimoniare quante siano le contestazioni sollevate durante le campagne elettorali nei Comuni. Tuttavia, paradossalmente, sono toccati dalla norma tutti i candidati delle elezioni in cui i cittadini esprimono le preferenze, principalmente le elezioni amministrative comunali, le Regionali e quelle Europee: e questo è un vero e proprio “vulnus”, perché, per assurdo, una norma nata per difendere l’accesso democratico al mezzo televisivo, per garantire condizioni eque e di parità tra i soggetti della politica, oggi colpisce la democrazia e non tutela i cittadini”, prosegue il Presidente.
“La Par Condicio riflette, o è una espressione, della crisi della politica e dei partiti tradizionali. Non è una legge funzionale solo ai grandi big della politica, che in realtà non hanno bisogno di questi sotterfugi perché la loro credibilità nasce e si consolida attraverso la loro coerenza ed effettiva capacità d’azione; è una legge funzionale a quel sistema che ha voluto svuotare di significato la politica e la democrazia. Ed oggetto di questo attacco è anche il mondo del giornalismo, perché non può esistere una democrazia reale senza un giornalismo critico e libero: l’auspicio e l’invito che faccio è quindi quello che venga rivista. Il suo spirito iniziale non è più attuale né al passo con i tempi”, conclude Ciambetti.
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