Ansa Press Release
Martedì 22 Febbraio 2022
CRV - Adottato il Programma triennale 2022-2024 e l’Elenco annuale 2022 dei lavori pubblici
Consiglio Veneto adotta il Programma triennale 2022-2024 e l’Elenco annuale 2022 dei lavori pubblici
(Arv) Venezia 22 feb. 2022 - Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a maggioranza, senza voti contrari, la Proposta di deliberazione amministrativa n. 38/2022 della Giunta regionale “Adozione del Programma triennale 2022-2024 e dell’Elenco annuale 2022 dei lavori pubblici dell'amministrazione regionale del Veneto”.
La PdA, già licenziata a maggioranza dalla Seconda commissione consiliare, è stata presentata in aula dal Relatore, Alessandra Sponda (Lega/LV), e dal Correlatore, Jonatan Montanariello (Pd).
L’importo totale della programmazione triennale 2022/2024 ammonta a euro 173,127,234.41. Per il primo anno, la spesa prevista è di euro 51,139,266.87, da destinare a 45 interventi, con un importo complessivo di oltre 135 milioni di euro, considerando le annualità successive.
Sono stati votati due Ordini del Giorno per impegnare la Giunta regionale ad attivarsi per avviare la progettazione e la realizzazione della pista ciclopedonale lungo il Naviglio del Brenta Stra- Fusina e quella sul ponte della Romea che attraversa il Brenta. Questo, per valorizzare gli aspetti paesaggistici, ambientali e turistici dei territori.
Il Programma triennale è composto dalle seguenti parti: Quadro delle risorse necessarie alla realizzazione del programma; Elenco delle opere incompiute (che risulta vuoto); Elenco degli immobili disponibili (anch’esso vuoto); Elenco degli interventi del Programma, con indicazione del livello di priorità di ciascun intervento, massima, media, minima; Interventi ricompresi nell’Elenco annuale; Elenco degli interventi presenti nell'Elenco annuale del precedente Programma triennale e non riproposti e non avviati.
Nel suo intervento, il Relatore Sponda ha sottolineato come “la programmazione dei lavori, dei servizi e delle forniture oggetto del Codice dei contratti pubblici assume un ruolo strategico nel vigente assetto normativo, con particolare riferimento all’attuazione dei principi di buon andamento, economicità ed efficienza dell’azione amministrativa nella materia della contrattualistica pubblica. Ai sensi dell’art. 21 del Codice, ‘Programma degli acquisti e programmazione dei lavori pubblici’, le singole amministrazioni aggiudicatrici adottano il Programma triennale dei lavori pubblici e i relativi aggiornamenti annuali per i lavori il cui valore stimato sia pari o superiore a 100.000 euro. Questi documenti devono essere approvati nel rispetto degli atti programmatori e in coerenza con i bilanci”. “Si tratta di 106 interventi complessivi, di cui 68 destinati alla difesa del suolo – ha aggiunto Sponda – Ed evidenzio un aspetto importante: per l’annualità 2022, rispetto alle precedenti due, 2020 e 2021, le risorse stanziate sono maggiori ma concentrate su un minor numero di interventi: si passa dai 108 interventi del 2020 ai 45 del 2022. Quest’anno, i 45 interventi avranno un importo medio di oltre 3 milioni di euro”.
Il Correlatore Montanariello ha fatto presente che “solo una piccola percentuale dei 106 interventi complessivi è destinata alla mobilità sostenibile: penso ai 7 interventi per le ciclabili, per un valore economico estremamente residuale. Perché, su alcuni settori, siamo generosi quando chiediamo i soldi agli altri e invece succede esattamente il contrario quando dobbiamo investire risorse nostre? La priorità, con 68 interventi, è indubbiamente la difesa del suolo, e questo mi va bene. Ma va implementata anche la parte che non è di diretta competenza delle Strutture di Giunta. Penso alla viabilità, innanzitutto. Credo inoltre che vada aperta una seria riflessione, in seno alla competente commissione, sull’opportunità di spendere nei prossimi tre anni circa 30/40 milioni di euro sugli immobili regionali, senza prima avere idee chiare sul futuro dislocamento delle sedi di rappresentanza. Il mio pensiero va a palazzo Balbi. E ritengo, a ogni modo, che bisogna mantenere una sede a Venezia: meglio una sede della Regione che un albergo”.
L’Assessore regionale Calzavara ha replicato che “va fatta una ampia riflessione che coinvolga la destinazione di tutte le sedi regionali, non solo palazzo Balbi. Ritengo che sia giusto centralizzare il più possibile, indubbiamente in una sede accessibile, perché se si riescono ad aggregare tutta una serie di funzioni in un solo edificio si può rendere maggiormente efficiente l’azione amministrativa. Il Veneto deve guardare avanti e non fermarsi solo alla realtà Veneziana, anche pensando alla dispersione energetica degli edifici esistenti, oltre che alle ingenti spese di manutenzione. Ma non va abbandonata Venezia”.
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