CRV - Quarta commissione ascolta Direttore interregionale Vigili del Fuoco di Veneto e Trentino Alto

(Arv) Venezia 3 nov. 2022  - La Quarta commissione consiliare permanente, presieduta da Andrea Zanoni (Pd), vicepresidente Roberto Bet (Lega/LV), ha ospitato in audizione il dott. Loris Munaro, Direttore interregionale dei Vigili del Fuoco di Veneto e Trentino Alto Adige, per approfondire il tema degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali subiti dai Vigili del Fuoco operanti nel territorio regionale.

È dal 17 marzo 2022 che la commissione sta portando avanti un ciclo di audizioni finalizzate ad approfondire il fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nella nostra regione, dando così seguito all’impegno indicato come prioritario dai commissari.

Il Direttore Munaro ha evidenziato che nel periodo preso in esame, il ventennio 1998/2018, gli infortuni hanno avuto un andamento medio decrescente: questo anche grazie agli investimenti fatti nella formazione e nell’addestramento del personale. Il Veneto è sotto la media nazionale.

Tuttavia, negli anni della pandemia, si è registrata una crescita dell’andamento del numero di infortuni, prima decrescente, con un più 24% (1521) nel 2021.

È stato sottolineato come anche sui Vigili del Fuoco Volontari venga fatto uno screening sanitario periodico e somministrati corsi specifici a seconda delle mansioni ricoperte. Viene quindi assicurato ai Volontari lo stesso trattamento riservato ai Vigili del Fuoco permanenti.

Statisticamente, gli infortuni si sono verificati soprattutto nelle fasce orarie comprese tra le 8 e le 9 e tra le 20 e le 21. Le prognosi più frequenti vanno dai 3 ai 30 giorni.

In merito ai danni fisici riportati, la percentuale maggiore (30%) ha interessato il busto, poi gambe (21%), capo (13%), piedi (12%), faccia (6%).

La gestione degli infortuni si svolge in quattro fasi: previsione; prevenzione e mitigazione dei rischi; monitoraggio e controllo delle prestazioni; reazione all’evento.

Riguardo all’origine degli infortuni, sono state analizzate le cause di servizio e valutate le vittime del dovere, in vista del riconoscimento dei relativi ristori.

Sul fronte delle malattie professionali, quelle più frequenti hanno interessato l’apparato muscolo scheletrico. A ogni modo, l’introduzione dell’obbligo dei dispositivi di protezione ha scongiurato le patologie più gravi.

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