Ostanel (Veneto che Vogliamo): "In Consiglio regionale abbiamo parlato di politiche giovanili"


(Arv) Venezia 27 mar. 2025 -   “Oggi abbiamo ospitato in Consiglio regionale quaranta tra giovani amministratrici e amministratori, rappresentanti di associazioni culturali e di categoria, per discutere, insieme a tre importanti ospiti da altre regioni, del futuro delle politiche giovanili in Veneto anche a fronte delle esperienze positive raccontate. Perché il Veneto, oggi, non è una Regione per giovani e lo dimostrano i dati che ci raccontano di un’emigrazione sempre maggiore e di condizioni di vita non ottimali per chi invece resta. È proprio per questo che il sottofondo della giornata è stata l’assenza di una legge regionale sulle politiche giovanili in Veneto, nonostante le tre proposte depositate in Consiglio, di cui una a prima firma Zaia e una mia. Le proposte sono ferme e oggi, a fronte di una situazione sempre più drammatica, serve velocizzarne l’iter”. È quanto dichiara Elena Ostanel, consigliera regionale del movimento civico il Veneto che Vogliamo, a margine del convegno tenutosi oggi a Venezia nella sala stampa della sede dell’assemblea legislativa veneta di palazzo Ferro Fini.
“Con i dati che abbiamo raccolto - sottolinea la consigliera - abbiamo voluto dimostrare che i giovani oggi dal Veneto se ne vanno, tanto che abbiamo un saldo migratorio verso l’estero pari a 34.896 giovani nel periodo dal 2011 al 2023 (contro i 21.052 dell’Emilia-Romagna e i 16.355 della Toscana), in una Regione sempre più anziana. Ma perché i giovani se ne vanno? Ci basta pensare al primo grande assente del Veneto di oggi: un lavoro di qualità, per tutti. Oggi in Veneto solo 1 giovane su 10 ha un contratto a tempo indeterminato e gli under-34 guadagnano in media 200 euro in meno al mese dei loro colleghi over-35. C’è poi il grande tema della casa che vede il 68.6% dei giovani vivere ancora con i propri genitori, nonostante la metà di loro abbia già un lavoro. E infine, le borse di studio, delle quali il Veneto è maglia nera da anni. Per esempio, nell’anno accademico 2023/2024, 3.285 studenti idonei sono rimasti senza borsa di studio: è conseguenza ovvia che solo 1 giovane su 2 scelga di frequentare l’Università, nonostante l’elevata qualità dei nostri atenei, con un dato tra i più bassi d’Italia”.
"In questi anni in aula - evidenzia Ostanel - ho più volte ricordato che a questi dati allarmanti si risponde solo con politiche e interventi dedicati: primo tra tutti, reali incentivi per chi vuole rientrare - invece della vetusta legge Veneti nel Mondo - pensando che alcune province come Rovigo e Belluno hanno vere e proprie emorragie, oppure sostegni reali per le imprese giovanili, interventi per la parità salariale in particolare delle giovani donne, progetti innovativi per l'abitato dedicati ai più giovani, come già previsto da alcune proposte di legge a mia firma”.
“Ringrazio tutti i partecipanti - conclude Ostanel - giovani amministratori e rappresentanti di associazioni, arrivati da tutto il Veneto a rappresentare diversi mondi. Inoltre, grazie al contributo dei relatori, Luciano Monti, docente LUISS e Coordinatore osservatorio politiche giovanili della Fondazione RiES ETS, Bernard Dika, portavoce del Presidente della Giunta regionale della Toscana e responsabile GiovaniSì, e Antonella Bisceglia, dirigente della Regione Puglia, referente per le strutture Politiche giovanili, abbiamo potuto dimostrare che ci sono Regioni che intervengono con politiche attive ormai da anni. Quello che serve è la volontà politica, che oggi sembra mancare da parte della maggioranza. Per questo, ancora una volta, oggi abbiamo chiesto, in tante e tanti, di arrivare il più presto possibile a una legge regionale per i giovani. Perché la situazione peggiora di anno in anno”.

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