Società e Costume
Martedì 08 Giugno 2010
Fritture e zuppe senza specialità
Ma c'è una via d'uscita...
I nuovi regolamenti Ue hanno messo al bando alcune delle specie di pesce particolarmente apprezzate dalla gastronomia italiana. Però per i buongustai c'è qualche speranza
Inoltre i pescherecci dovcranno gettare le reti a non meno di 1,5 miglia dalle coste che diventano 0,3 per le draghe usate per la cattura dei bivalvi, come telline e cannolicchi che vivono e si riproducono a pochi metri dalla costa.
Ecco le specie che non vedremo più sulle tavole. Con una possibile scappatoia: per chi va a pesca da solo anche le specie "vietate" potranno servire per un buon pranzo in famiglia.
CICERELLO: è pescato soprattutto in Liguria, Calabria e
CALAMARETTO: è una delle specialità più pescate, pratuicamente in tutti i mari italiani
CANNOLICCHIO: lo si trova nel Tirreno e nell'Adriatico
ROSSETTO: è una specie che popola i mari di Liguria, Toscana, Campania, Calabria, Sicilia, Puglia e Abruzzo
BIANCHETTO: è un po' più piccolo della sardina e quindi fa parte del pesce azzurro. Lo si trova in particolare in Liguria, Toscana, Campania, Calabria, Sicilia, Puglia, Abruzzo.
LATTERINO: anche questo si può ricondurre alla stessa "famiglia", ma lo si trova soprattutto in Friuli, Veneto ed Emilia Romagna.
SEPPIE: altra specie che è centrale per il piatto di frittura. La si trova in Friuli, Veneto, Emilia Romagna.
TELLINE: classiche con gli spaghetti, arrivano in gran parte dal Tirreno e per questo sono uno dei prodotti ittici più usati nella gastronomia toscana.
ZERRO: anche questa specie, appartenente al pesce azzurro, è una costante sulle tavole toscane, impiegato soprattutto per le zuppe.
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