Società e Costume
Mercoledì 06 Giugno 2012
Bisio e la Cortellesi
lasciano «Zelig»
Non solo Claudio Bisio, anche Paola Cortellesi dice addio a "Zelig". «Negli ultimi due anni - spiega l'attrice in una nota - ho lavorato con un gruppo che in poco tempo ho cominciato a considerare un po' la mia famiglia (e infatti si fa fatica a separarsene). Ma nel nostro mestiere il cambiamento è linfa vitale e al termine di un viaggio lungo 27 puntate (e circa 90 spettacoli) è naturale dedicarsi a nuove esperienze. Tra tutte quelle fatte finora quella con "Zelig" è stata per me una delle più emozionanti»
Fa notare ancora Paola Cortellesi: «L'invito di Claudio ad affiancarlo per l'edizione 2011, due anni fa, mi ha spiazzata e lusingata. Mi sono tuffata in questa avventura con tanto entusiasmo e una buona dose di incoscienza. Non avevo il cabaret nel mio percorso teatrale, nè la conduzione in quello televisivo».
Ma, insiste l'attrice, «il bello di "Zelig" è che non rispetta questi schemi. Perchè c'è tutto: ci sono i comici, diversi tra loro per stile e argomenti ma tutti accomunati da un immenso talento. Ci sono Gino, Michele che insieme a Giancarlo hanno creato uno dei programmi di qualità più longevi e amati della tv. C'è un pubblico teatrale, caldissimo e "autentico". Ci sono tre esibizioni settimanali e un lavoro costante fatto con amore e grandissimo impegno da parte di tutti. La produzione, gli autori, i musicisti e tutti i reparti creativi e tecnici. C'è il "capitano" Claudio Bisio. Esplosivo trascinatore o generosa spalla al servizio degli altri. Grande mattatore capace di incantare la platea e i telespettatori e di divertire e sorprendere ogni sera, anche dopo molti anni, chiunque si trovi al suo fianco».
«Ho trovato - conclude l'attrice - un clima sereno e goliardico, il rigore e la leggerezza di chi sa far bene il proprio lavoro. È in questo gruppo che sono stata invitata. Sono stata accolta con grandissima considerazione e costante rispetto dalla rete. E ho ricevuto protezione e affetto da Claudio, Gino, Michele, Giancarlo, Roberto. A loro mi legano una bellissima amicizia e una profonda gratitudine».
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