Brasile, famiglia in tribunale
per un pappagallo epilettico

Sorò, proveniente dall'Amazzonia, da 26 anni "parla" con tutta la famiglia della sociologa Tania de Oliveira. Ma dovrebbe essere affidato all'ente pubblico, che lo eliminerebbe perché malato

SAN PAOLO Una famiglia, adesso appoggiata dall'opinione pubblica, contro l'agenzia dell'ambiente brasiliana: e tutto per "colpa" di un pappagallo. Un pappagallo epilettico. Sorò, proveniente dall'Amazzonia, verde con macchie gialle e blu sul viso, da 26 anni "parla" con tutta la famiglia della sociologa Tania de Oliveira, 63 anni, ed è trattato in un appartamento di San Paolo come «uno di casa». Ma è malato di epilessia: nella gabbia dove è custodito, è stato montato un telo che lo protegge dalle cadute nei casi di crisi.
L'Ibama, presso il quale il volatile è regolarmente registrato, ha decretato il mese scorso la consegna coatta del pappagallo perchè, secondo nuove norme brasiliane, non è più permesso l'allevamento di specie selvatiche in gabbia. «Il pappagallo dovrà essere affidato all'ente pubblico che, nel caso sia sano, lo libererà nella natura, oppure, se e malato, lo eliminerà» recita il documento.
Disperata la replica della padrona del volatile: «Sarebbe un disastro. L'epilessia è una malattia rara per un pappagallo. Non possono ammazzarmelo. Sorò è come uno di noi: io lo porto con me anche in viaggio. Dice il nome di tutti quelli della famiglia e ripete frasi intere. È la nostra impareggiabile mascotte».
Un giudice ha autorizzato la sociologa a tenere provissoriamente il pappagallo con sè e in gabbia, ma l'Ibama ha fatto ricorso perchè Sorò si uniformi alle leggi del Brasile. E dire che i pappagalli di questa specie, alti una trentina di centimetri, in media arrivano all'età di 80 anni.

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