Società e Costume
Lunedì 10 Ottobre 2011
La casa intelligente esiste
Ed è il cervello a comandarla
Un progetto sviluppato in collaborazione con La Sapienza di Roma rende possibile governare la casa con la sola attività del cervello e alcuni sistemi che attivano i sistemi elettronici delle abitazioni. Determinante è un cappello con elettrodi che coglie le onde cerebrali e le trasmette a un computer
L'esperienza innovativa arriva da Roma dove è stato realizzato un appartamento che si "muove" con la mente. Non è un palazzo delle magia, ma il progetto "Sm4all" coordinato da Roberto Baldoni, ordinario del Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale dell'università Sapienza di Roma: una casa intelligente in cui non servono telecomandi per impartire gli ordini ai dispositivi.
Il progetto, descritto da un articolo sulla rivista britannica International Innovation, sta per essere sottoposto all'ultimo controllo da parte dell'Ue. L'idea base è che nelle case ci sono molte intelligenze artificiali, apparati con dispositivi interni. La svolta è arrivata con la possibilità di farli dialogare fra di loro attraverso l'interfaccia computer-cervello.
Il controllo tramite il pensiero si ottiene attraverso una specie di cappello con degli elettrodi che registrano il tracciato elettroencefalografico. Una volta effettuata una taratura, in cui si insegna al computer a riconoscere le onde cerebrali specifiche per ogni comando, è sufficiente "pensare" all'ordine per vederlo eseguito.
Se ad esempio l'utente dà il comando "voglio fare il bagno", il sistema si attiva preparando la vasca, alzando la temperatura del bagno e aprendo l'armadio per permettere di prendere i vestiti. Se invece ad esempio si vuole guardare la televisione, il sistema la accende, ma predispone anche le luci e la temperatura nella stanza.
Il sistema consente di risparmiare energia e i costi sono alla portata di tutti. C'è un costo fisso per i dispositivi da installare, come i rilevatori di presenza, ma il software usato è completamente open source. Il progetto è partito tre anni fa grazie al finanziamento europeo e ora è pronio a entrare nel mondo produttivo
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