Società e Costume
Lunedì 29 Agosto 2011
La vita di Julian Assange
in un volume a fumetti
È nelle librerie il volume a fumetti «Julian Assange, la vita del fondatore di WikiLeaks» (Edizioni BeccoGiallo) che ricostruisce la storia di Julian Assange e dei suoi “complici”, attraversa due interi decenni di sfide informatiche e risponde alle domande che tanti si fanno su WikiLeaks e sulla comunità che ha generato questa piattaforma: quella degli hacker
È nelle librerie il volume a fumetti «Julian Assange, la vita del fondatore di WikiLeaks» delle Edizioni BeccoGiallo di Padova - sceneggiatura di Dario Morgante, disegni di Gianluca Costantini, 144 pagine in bianco e nero in vendita a 15 euro - che ricostruisce la storia di Julian Assange e dei suoi “complici”, attraversa due interi decenni di sfide informatiche e risponde alle domande che tanti si fanno su WikiLeaks e sulla comunità che ha generato questa piattaforma: quella degli hacker.
«Viene da chiedersi se esportiamo la democrazia per tenerla fuori dalle nostre case» ha detto Julian Assange. «Sarà l'11 settembre della diplomazia mondiale. WikiLeaks fa saltare i rapporti di fiducia tra gli Stati, perché la diplomazia o è confidenziale oppure non funziona» commentò il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini.
Non una semplice biografia di Julian Assange o un reportage su WikiLeaks, ma un libro che parte da questi spunti per esplorare argomenti caldi come l'etica hacker, la libertà d'informazione, le basi della democrazia. Lo fa affidandosi allo stile unico del “veterano” dei political comics Gianluca Costantini («Stripburger», «World War III», «Babel») e a partire dalla penna dello scrittore e giornalista Dario Morgante («La compagna P38», Newton Compton).
Significativa, riguardo a questo lavoro, la dichiarazione dell'editore: «Libertà d'informazione significa possibilità di conoscere, poter raccontare e ascoltare verità che non siano necessariamente quelle preconfezionate da chi detiene il potere. Questo libro affronta uno dei temi per noi più importanti, che stanno alla base del nostro lavoro quotidiano, sia che venga trattato in modo esplicito (come nei volumi «Anna Politkovskaja» e «Ilaria Alpi») sia quando raccontiamo storie come questa, nelle quali questo tipo di libertà viene messa in discussione pregiudicando la libera condivisione dei saperi».
Andrea Cavalcanti
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