Società e Costume
Domenica 01 Agosto 2010
L'altro allarme delle vacanze
Anziani a rischio abbandono
Si registrano soprattutto nelle grandi città i casi di persone d'età avanzata e non autosufficienti abbandonate nelle loro case dai familiari partiti per le vacanze. A invocare sanzioni contro chi non si prende cura di chi è lasciato in difficoltà sono gli avvocati matrimonialisti
ROMA - In estate anziani abbandonati in città dalle famiglie. A lanciare l'allarme è l'Associazione avvocati matrimonialisti italiani che ribadisce le preoccupazioni per la mancanza di strategie.
Il presidente nazionale, Gian Ettore Gassani, spiega: "In Italia vivono 12.8 milioni di anziani ultra sessantacinquenni, quasi un quinto della popolazione. In assenza di efficaci misure legislative deterrenti l'Ami teme che al termine
dell'estate 2010, come successo negli ultimi due anni, si potrebbe fare la conta dei morti di anziani abbandonati da tutti, familiari in primis "impegnati" nelle vacanze estive. Urge un puntuale e scientifico accertamento, da parte degli organi competenti, delle condizioni degli anziani".
Tragedie evitabili a fronte di un allarme tempestivo e di un soccorso efficace: "Spesso gli anziani in solitudine muoiono anche a causa di un semplice collasso". Sul fenomeno dell'abbandono Gassani aggiunge: "Gli anziani rappresentano l'anello debole della nostra società: dapprima sfruttati al massimo, poi abbandonati. Sarebbe opportuno contemplare sanzioni penali nei confronti dei familiari che abbandonano, per un
determinato periodo di tempo, un anziano non autosufficiente od anche momentaneamente malato. L'anziano, in determinate circostanze, dev'essere equiparato ad un bambino".
In sostanza "la terza età italiana è nelle mani delle badanti. Tale fenomeno lievita nel periodo estivo: lo svuotamento delle città aumenta il senso di solitudine e di abbandono. A Roma e Milano risultano carenti le attività ricreative e culturali dedicate al mondo della terza età gratuitamente usufruibili. Nel sud tale fenomeno è meno grave: spesso gli anziani vivono in famiglia, le città si svuotano meno rispetto a quelle del nord ed esiste un diverso grado di solidarietà sociale".
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