Società e Costume
Domenica 03 Luglio 2011
Medico delle torture in Iraq
ora lavora in ospedali inglesi
Un dottore iracheno nel 1992 svolgeva il servizio milkitare e venne coinvolto dai servizi segreti del dittatore nelle cure da prestare ai prigionieri seviziati: "Non torturavo, aiutavo chi soffriva e comunque non avevo scelta" si è giustificato. Ora lavora in strutture sanitarie britanniche
LONDRA - Un medico coinvolto nelle torture usate dal regime iracheno di Saddam Hussein lavora da sette anni negli ospedali del Regno Unito. E' quanto denuncia il quotidiano "Daily Mail".
Mohammed Kassim Al-Byati lavorò per 15 mesi con l'Agenzia di intelligence irachena, nel 1992, nell'ambito del servizio militare richiesto dal regime di Saddam. Al Byati ha dichiarato al Mail di "non aver avuto altra scelta".
Il medico veniva portato nella prigione di massima sicurezza di Kadhimiya, a
Baghdad, dove nel 2006 venne giustiziato l'ex Presidente iracheno, quando le guardie pensavano di essersi spinte troppo oltre nelle torture. "Sembrava avessero avuto un brutto incidente", ha raccontato il medico.
Al-Byati, 46 anni lasciò Baghdad nel 1995, per raggiungere prima la Giordania, quindi la Libia e, nel 2000, il Regno Unito. Nel 2004 ottenne la qualifica per lavorare nel Servizio sanitario nazionale.
Nel 2007, quando presentò la sua richiesta di asilo, il medico raccontò il suo passato, ammettendo di aver lavorato con il regime iracheno. Alle autorità britanniche disse che sapeva che i suoi pazienti venivano torturati e che sarebbero stati torturati di nuovo una volta curati, sottolineando però di non poter fare nulla per evitarlo.
"Ho fatto il mio dovere di medico, niente di più - ha detto al "Mail" - se pensate che curare delle persone che sono state torturate sia un crimine, fate pure. Dal mio punto di vista, io ero quello che le aiutava".
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