Società e Costume
Domenica 15 Maggio 2011
Oggi a Zurigo si vota
sul «turismo della morte»
Gli abitanti del cantone di Zurigo sono chiamati domani ad esprimersi sul cosiddetto «turismo della morte»: due iniziative popolari, lanciate da partiti conservatori, che vogliono introdurre dei paletti per impedire ai non residenti di cercare assistenza al suicidio a Zurigo
L'altro testo vuole porre fine al "turismo", limitando l'aiuto al suicidio a chi risiede nel cantone da almeno dieci anni.
L'interesse per l'esito dello scrutinio va oltre i confini del cantone più ricco e liberale della Svizzera, spiega il sito di Swissinfo. Non solo perché una votazione su un tema analogo, il suicidio assistito nella case per anziani, si svolgerà nel 2012 nel cantone di Vaud. Ma soprattutto perché il governo federale deve presentare un disegno di legge che disciplini l'assistenza organizzata al suicidio.
Attualmente in Svizzera l'eutanasia attiva diretta è vietata, mentre quella indiretta (impiego di mezzi per alleviare le sofferenze, che come effetto secondario possono abbreviare la vita) e quella passiva (rinuncia o sospensione di terapie di sostentamento vitale) sono autorizzate, così come l'assistenza al suicidio, a condizione, però, che queste non siano legate ad alcun motivo egoistico.
Nel Paese si registrano in media 1.400 suicidi all'anno, pari al 2,2% del totale dei decessi. Nel 2003 il 19% dei suicidi è stato assistito da un'organizzazione. Nel 2007 questa proporzione è stata del 29%. Le persone venute dall'estero per togliersi la vita in Svizzera rappresentavano il 6,5% nel 2003 e il 9,7% nel 2007.
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