Società e Costume
Lunedì 12 Settembre 2011
Santoro ricomincia
dai "Comizi d'amore"
Si chiamerà così, in omaggio a Pier Paolo Pasolini, la nuova creatura del giornalista che promette di rivoluzionare il mercato televisivo italiano. Trattattive in corso con Celentano, Luttazzi e Sabina Guzzanti
LUCCA - Si chiamerà "Comizi d'amore", in omaggio a Pier Paolo Pasolini, la nuova creatura di Michele Santoro che promette di rivoluzionare il mercato televisivo italiano. "Sarà una grande manifestazione per rappresentare la protesta della società italiana, che non trova spazio sulle emittenti tradizionali e che vuole indicare una strada alternativa", ha spiegato il giornalista davanti al pubblico della festa de "Il Fatto Quotidiano" a Marina di
Pietrasanta.
Venticinque puntate in onda da fine ottobre su un network di tv locali guidate da Telelombardia su digitale e sulla piattaforma Sky, ma anche sul web, sul modello di "Raiperunanotte".
"Nella nostra mente c'è Pasolini - ha spiegato Santoro - Perché c'è un modo di rappresentare la politica che è quello che vedete in tv, e c'è un'altra possibilità: quella di guardare le cose dalla stessa visuale dell'uomo sulla gru o dello studente universitario". Alla base del progetto un'associazione no profit, che si chiamerà "Servizio pubblico" e che "si impegnerà a dire no ad ogni censura", della quale potranno entrare a far parte i cittadini con un contributo di 10 euro.
A finanziare il progetto contribuiranno anche imprenditori come il patron di Telelombardia, Sandro Parenzo, Etabeta, Il Fatto Quotidiano. Tv come Antenna 3 e Telelombardia, Videolina, Telefriuli, Telecapri, Antenna Sicilia, PrimoCanale e tante altre, che hanno affidato la racconta alla concessionaria Publishare.
"Metteremo anche soldi nostri e poi ci sarà la pubblicità. Abbiamo bisogno di 250 mila euro a puntata - ha spiegato Santoro - Mi hanno detto che il network copre un territorio superiore a quello di La7". E a proposito della
rottura delle trattative con La7, la tv di Telecom Italia, Santoro ha spiegato che "nessun giornalista serio avrebbe firmato quel contratto, che prevedeva controlli e obblighi". Insomma, nè con la Rai e nè con La7. Meglio le piccole emittenti che insieme possono fare la la forza di Santoro. Che comunque non vuole rinunciare a Sabina Guzzanti, Celentano e Luttazzi: con loro trattattive in corso.
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