Società e Costume
Venerdì 18 Giugno 2010
Stangata anche sul caffé
La tazzina sarà più cara
E' già in calo la propensione degli italiani a consumare quella che è diventata la più mediterranea delle bevande: adesso ai problemi economici di ogni giorno si aggiunge il probabile rincaro dei prezzi, visto che le quotazioni sui mercati delle varietà Arabica e Robusta sono cresciute del 20%
Un fatto che avrà inevitabili riflessi sul prezzo finale al consumo. In realtà i produttori nostrani di caffé possono contare ancora su consistenti scorte di magazzino create prima dell'impennata dei prezzi, ma l'unica speranza per evitare aumenti è che il mercato si "raffreddi" all'inizio di luglio. Altrimenti anche i listini al dettaglio dovranno necessariamente essere "ritoccati" al rialzo.
In ballo non ci sono solo le speculazioni sui prezzi da parte dei fondi di investimento, pronti da sempre a buttarsi sulle materie prime che accennano rialzi anche modesti. C'è anche un fattore strutturale a minacciare i consumatori: sul caffé infatti, che è quotato in dollari, influisce anche il deprezzamento dell'euro.
Insomma, tutto sembra congiurare contro i patiti della tazzina, che in Italia, solo nel primo bimestre dell'anno, hanno già tagliato i consumi del 6% rispetto allo stesso periodo del 2009 (il dato annuo segna invece un -3%). In pratica, se non si realizzerà un'inversione di tendenza, la tazzina sarà sempre meno dolce e molto più "salata".
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