Il blitz della polizia contro la mafia turca. In carcere il presunto boss Bari Boyun, considerato uno dei criminali più spietati della Turchia. Impressionante la rete criminale che risponde ai suoi ordini. Tra le attività che vengono contestate vi è anche il terrorismo perché, sospettano i magistrati, la violenza e gli attentati messi in atto soprattutto in Turchia (ma non solo) avrebbero avuto lo scopo di destabilizzare gli equilibri politici nel proprio paese di origine. Addirittura Boyoun - che è curdo - avrebbe detto, intercettato, che tra i suoi scopi vi era quello di soppiantare il Pkk (il Partito dei Lavoratori del Kurdistan considerato da molti un’organizzazione paramilitare e i cui esponenti sono bollati dal governo turco come terroristi) con un’organizzazione di sua creazione.
Tra gli attentati contestati a Boyun e ai suoi uomini, vi è un assalto contro una gioielleria di Istanbul nel quartiere di Cevizlik Mahallesi, dove due uomini in sella a una moto hanno sparato 14 colpi di pistola all’indirizzo della saracinesca e della vetrina della gioielleria stessa.
L’operazione di polizia sta coinvolgendo centinaia di poliziotti tra la Svizzera e l’Italia. Oltre agli uomini della squadra mobile di Como, stanno operando gli agenti del Servizio Centrale Operativo di Roma, della Sezione Investigativa S.C.O. di Milano e di Brescia, delle Squadre Mobili di Catania, Crotone, Verona, Viterbo, delle Unità Operative di Primo Intervento (U.O.P.I.), del Reparto Prevenzione Crimine “Lazio” e “Lombardia”, della la Guardia di Finanza di Milano e Roma, delle unità cinofile di Roma, il l° reparto Volo di Roma e della Polizia Scientifica delle città interessate.