La Regina bloccata dal traffico per colpa di Anas: non paga i movieri

La storia Nel luglio del 2016 la decisione di regolare manualmente il traffico nelle zone più a rischio

«Osservatori del traffico, idea che piace», titolava il nostro giornale il 15 luglio di 8 otto fa. E bisogna andare a ritroso sino al giorno precedente ovvero al 14 luglio 2016 per riannodare i fili di quella che ancora oggi è considerata a furor di popolo (mai dizione fu più appropriata) la contromisura più efficace ed immediata per arginare il caos che ormai cinge d’assedio anche lontano dai mesi clou della stagione turistica la statale Regina.

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Stiamo parlando dei movieri il cui presidio lungo le strettoie della Regina ha cambiato modus operandi, organizzazione e organigramma nel corso degli anni, considerato che con i crismi dell’urgenza in quel mese di luglio di 8 anni fa i sindaci decisero di arruolare 12 volontari della Protezione civile della Comunità montana Lario-Intelvese, coordinati dall’attuale sindaco di Cernobbio, Matteo Monti.

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Tre le postazioni di controllo. E a quell’epoca i costi erano sostenuti dal Cisr (Coordinamento istituzionale statale Regina), che ora per volontà dei sindaci e del presidente dell’Amministrazione provinciale Fiorenzo Bongiasca è stato ricostituito. Cisr oggi guidato dal sindaco di Menaggio, Michele Spaggiari. Dopo i 3 mesi di rodaggio del 2016, i volontari della Protezione civile hanno presidiato le strettoie della Regina anche l’anno successivo, a partire dal 4 giugno.

Con passare degli anni il servizio è stato ulteriormente istituzionalizzato e dal 2018 è stato affidato a una cooperativa, sempre da lunedì e venerdì. L’importanza dei movieri ha trovato piena confermata nella convulsa primavera del 2023, quando la Regina è rimasta sotto lo scacco del traffico per due lunghissimi mesi, tra il 15 marzo e il 15 maggio obbligando poi le istituzioni a un intervento in presa diretta, tanto che il Tavolo di coordinamento del 12 maggio 2023 annunciava con i crismi dell’urgenza il ritorno dei movieri dal 15 maggio al 4 novembre in quattro distinti postazioni (contro le canoniche) tra Colonno e Spurano di Ossuccio.

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Da lì in poi il servizio non si è più fermato, a fronte anche dell’avanzata a tratti imperiosa dei camion di cantiere della variante, altra incognita questa che ora dovrà essere tenuta nella debita considerazione visto lo stop (quasi) totale alle principali lavorazioni in corrispondenza dei due portali di Griante e Colonno. Prima di entrare nel merito del futuro di questo imprescindibile servizio, meritano attenzione due curiosità. La prima è legata al fatto che il maxi ingorgo lungo 7 chilometri con cui la Regina si era rapportata lo scorso anno da metà marzo a metà maggio aveva generato, quale reazione istituzionale, addirittura l’organizzazione dei sei postazioni (contro le attuali quattro), due delle quali poi depennate dopo tre settimane di sperimentazione. La seconda curiosità è legata a quanto accaduto in corrispondenza dell’imbocco della strettoia di Colonno, direzione Argegno, in quel caotico (sotto il profilo viabilistico) inizio di giugno del 2019, con i residenti chiamati a sbrogliare in presa diretta i diversi ingorghi, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “cittadini-movieri). Sul “cosa accadrà” al momento l’unica certezza è rappresentata dalla prosecuzione del servizio sulle quattro postazioni tra Colonno e Ossuccio e le due di Gravedona sino al 31 luglio.

Da lì in poi il futuro è ancora da scrivere, con l’unica certezza legata al fatto che senza i movieri ormai la Regina non può stare e non solo da metà maggio a metà settembre.

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