Coronavirus in Ticino Frontalieri, incubo code «Fermare i permessi»
I lavoratori italiani costretti a sopportare gravi disagi per raggiungere il posto di lavoro. E ora la Lega dei ticinesi minaccia: «Prima i nostri disoccupati»
I lavoratori italiani costretti a sopportare gravi disagi per raggiungere il posto di lavoro. E ora la Lega dei ticinesi minaccia: «Prima i nostri disoccupati»
Inizio settimana da incubo per i lavoratori frontalieri, controlli accurati dei permessi e ripresa delle attività hanno causato lunghissime code
In regalo con La Provincia. E martedì c’è Diogene
Non si attendono grandi cambiamenti sino al 18 maggio, si lavora sulle urgenze. Cambio gomme, c’è tempo sino al 15 giugno
Dopo quasi due mesi di stop si torna a lavorare. Consentito il consumo soltanto a casa
La data chiave è l’11 maggio con la riapertura di scuole, bar e ristoranti. La presidente: «Prontia chiudere in caso di contagi»
Il timore è quello della concorrenza di Paesi come Spagna, Portogallo e soprattutto Turchia. Paesi dove il lockdown ha solo sfiorato il settore manifatturiero e dove il costo della manodopera è più basso. Quanto da settimane numerosi imprenditori indicano come …
Le attività artigianali sperano nel via libera per lunedì 4 maggio dopo due mesi di stop
Ripartenza il 18 maggio. Marco Cassina:«Speravamo prima, ora serve fare chiarezza sulle norme»
La stilista e orafa romana Stefania Ulivi lancia un progetto Una piattaforma per dare risalto alle unicità tessili e di design
Confermata per l’11 maggio la possibile riapertura di bar, ristoranti e degli altri negozi
Da Faggeto una piattaforma di intrattenimento mirata alle esigenze del turismo di prossimità post emergenza
Ludovica Mascheroni di Mariano Comense punta sull’innovazione con un sistema brevettato per igienizzare i vestiti
La richiesta ad alcuni produttori del distretto a pochi giorni dalla denuncia delle aziende pratesi. Si scaricano a monte i problemi di liquidità della filiera
Il designer Jouni Leino, suggerisce una svolta eco per il Salone del Mobile «La domanda è se abbiamo ancora bisogno di queste manifestazioni»